BALLABIO – Davide Badoni è un giovanissimo ballerino di Ballabio che ha ottenuto numerosi riconoscimenti per le sue abilità nella danza. Recentemente, ha partecipato al Festival dei 2 Mari a Sestri Levante, dove ha vinto il primo posto nella categoria A e il premio come miglior talento. Inoltre, ha partecipato alla competizione Danzando sotto le stelle a Cantù, dove ha vinto il primo posto nella categoria solisti classico Children e il premio per la miglior preparazione tecnica. Davide è un esempio di dedizione e passione per la danza, e i suoi successi sono il risultato del duro lavoro e dell’impegno sia suo che dei suoi insegnanti. In questa intervista il ragazzino si è raccontato.
Come ti sei avvicinato al mondo della danza? Cosa ti ha appassionato fin da subito?
Prima della danza i miei genitori hanno provato a farmi giocare a calcio nel GSO Ballabio, ma il problema era che quando entravo in campo, invece di giocare, danzavo. Quindi dato che mia sorella danzava, mia mamma ha fatto vedere un video alla sua maestra di me che improvvisavo e subito mi hanno chiesto di unirmi a loro. La danza è stata da subito parte di me.
Quante ore ti alleni la settimana?
Mi alleno tutti i giorni almeno una o due e a volte anche 4 ore con insegnanti qualificate RAD e che provengono da realtà importanti.
Cosa sogni di diventare un giorno? In quali teatri vorresti ballare?
Anche se sono ancora troppo piccolo per sapere effettivamente cosa farò un giorno, a me piacerebbe molto diventare un bravo ballerino di danza classica. Mi piacerebbe diventare come Timofej Andrijashenko. Vorrei ballare in tanti teatri nel mondo ma l’Italia è la mia patria e mi piacerebbe un giorno ballare alla Scala, al teatro di Roma o al San Carlo di Napoli, dove so che ci sono persone davvero belle e che sanno dare moltissimo come per esempio Rossella Losapio.
Cosa significa per te danzare?
Danzare per me è essere me stesso sempre; io fatico a stare fermo, è più forte di me. Mi sembra, danzando, di far capire agli altri chi è Davide, cosa che invece non riesco ad esprimere magari bene con le parole.
Quali sono le difficoltà che incontri?
Come in ogni disciplina esistono soddisfazioni e difficoltà: una delle più grandi è la stanchezza, che in alcuni momenti è tanta, ma io non mi arrendo mai e cerco di dare il 100% sempre. Questo mio impegno viene costantemente ripagato dalle coreografie che faccio o da quello che riesco ad ottenere su di me e da chi mi guarda.
Qual è il tuo stile di danza preferito?
Amo la danza classica perché per me è naturale e magica, ma mi piace molto anche la danza contemporanea, l’acrodance e l’hip hop. Il mio desiderio è imparare bene la classica.
Chi è il tuo ballerino o coreografo preferito?
Grazie alla mamma ho potuto conoscere indirettamente il maestro Rudolf Nureyev e sono rimasto affascinato da cosa sapeva esprimere. Tramite alcuni stage ho potuto apprezzare diversi Maestri che hanno ballato in tantissimi teatri importanti e sono diventati un po’ i miei punti di rifermento. Questi sono Pierpaolo Ciacciulli, Giovanni Patti, Stefania Cantarelli, Rossella Losapio e Maurizio Tamellini. Come dicevo prima, mi piace molto Timofej Andrijashenko, che voi forse conoscete come il marito di Nicoletta Manni.
Cosa ti piace di più del ballare?
Quando ballo, penso solo a ballare e tutto passa in secondo piano. Appena inizio una coreografia piano piano entro in simbiosi con lei e do il meglio per farla anche riuscendo a divertirmi.
Qual è la tua canzone preferita su cui ballare?
Tutte le musiche possono diventare musiche preferite per ballare, a me basta l’occasione.
Se potessi imparare un nuovo stile di danza, quale sceglieresti?
Mi piacerebbe imparare l’hip hop.
Cosa ti ispira quando crei una coreografia?
Le coreografie me le creano le mie insegnanti Barbara Fomasi, Sara Decol e Cristina Romano con l’aiuto di tante altre bravissime insegnanti come Nicole Giro. Io non ho ancora, e dovranno passare molti anni, la potenzialità di poter creare una coreografia, ma però grazie ai loro insegnamenti mi diverto a improvvisare.
Qual è il momento più divertente che hai vissuto ballando?
Il momento più divertente è stato poter interpretare Franz nello Schiaccianoci della “Compagnia del domani” che si è tenuto a dicembre 2024 al teatro Palladium. Mi sono divertito con loro imparando tantissimo anche a recitare. Per questo devo ringraziare, oltre a la mia insegnante Barbara, anche Rosaria Contino che mi ha aiutato a uscire da un guscio e scoprimi anche un pochino attore.
C’è un passo di danza che trovi particolarmente difficile ma che vorresti imparare?
Ci sono tante cose che devo ancora imparare bene bene, ma mi piacerebbe un giorno diventare bravo quanto Roberto Bolle nelle pirouettes che ha fatto nella Danza delle ore tempo fa, o riuscire a saltare in alto e fare un doppio Cabriole, che è un salto con una gamba che colpisce l’altra in volo. Ma ne ho da studiare per arrivare a farlo!