BALLABIO – Sono rimasti in 13, i volontari del gruppo comunale di Protezione Civile. Un numero che per qualcuno porta jella – ma a quanto pare chi è rimasto è ben lieto di essere proprio in 13, visto che il quattordicesimo (il coordinatore che ha sbattuto la porta, Danilo Fezzi) evidentemente non era così gradito. anzi. Al punto che gli altri elementi in divisa gialla avevano creato un gruppo su Whatsapp, alternativo a quello ufficiale e privo proprio della partecipazione – ritenuta probabilmente “ingombrante” – dello stesso Fezzi.
Una chat livorosa che sarebbe tra i motivi principali delle dimissioni dell’ex n. 1 dei volontari. Il quale ha provato a cercare solidarietà dal sindaco – quest’ultimo, giuridicamente è il capo della PC comunale -, ricevendo però una risposta giudicata “tiepida”. E se Bussola ha replicato come poteva (“Ringraziandola per il lavoro svolto in questi anni, mi preme ribadire che lo scrivente è completamente estraneo a qualunque fatto e o dinamica dei volontari del gruppo”), sostanzialmente lasciandolo solo, lui, “il FEZZI” come si autoproclama tutto maiuscolo nella lettera di dimissioni, ha capito la situazione e se n’è andato.
Motivi veri? Gira voce che i litigi tra il coordinatore e i volontari fossero all’ordine del giorno, lo stesso addio del suo predecessore Adriano Bertoletti sembra avere a che fare coi rapporti tra coordinatore vecchio e nuovo. E la non compattezza del gruppo ballabiese è confermata dalla divisione al voto per la nomina della sua guida. Allora furono in sette a esprimersi e Fezzi vinse con “ben” tre voti, contro i due del secondo arrivato, evidentemente decisiva la sua stessa scheda – indice di una spaccatura già tra i pochi attivi a quel tempo. Diventati ora 14 (anzi, 13 dato che le dimissioni sono da coordinatore ma anche da volontario).
La prossima settimana avverrà il passaggio a “effettivi” di alcuni volti nuovi e a quel punto, il 14 maggio come spiega a BN il primo cittadino Bussola, “i volontari si troveranno per la nomina del prossimo coordinatore; non è il sindaco che decide, sono i membri del gruppo comunale”.
La sensazione è che questi ultimi, i famosi 13 rimasti, abbiano già in mente chi votare.
“Liberati” dal peso del loro ex leader.
BiEnne