Gentile Direttore, ieri sera nell’assistere al dibattito elettorale tra i candidati sindaci di Ballabio sono rimasto colpito dalla massiccia rappresentanza in sala di manovalanza della Combi Arialdo, oltre che del titolare Mauro Combi. Certo questo denota l’attaccamento degli operai alla azienda, e fa onore a entrambe le parti, ma oltre ciò, come ballabiese e operaio, mi sono sorti alcuni spunti di riflessione che mi sento di condividere con lei.
A che titolo una singola azienda, che conta una trentina di lavoratori ballabiesi, può inserirsi con tale determinazione nella campagna elettorale di Ballabio?
A che titolo una singola azienda può permettersi di mettere pressione a un amministrazione tanto da causarne indirettamente il termine e di conseguenza portare il comune al commissariamento?
A che titolo una singola azienda può pretendere una linea privilegiata con l’amministrazione? Cosa ha per meritarsela, e cosa ha per prevaricare sulle altre numerose realtà produttive del comparto industriale di Ballabio che non godono di questo privilegio?
Da operaio so per certo che a Ballabio il lavoro nel nostro settore non manca. A Ballabio non ci mancano nemmeno altri imprenditori altrettanto illuminati, ma forse meno arroganti e che allo sposare un sindaco o piantonare una sala prediligono piani industriali e concertazione.
Un operaio ballabiese