BALLABIO – Solo una decina di bambini con cani e gatti e un contadino con un cavallo hanno partecipato alla benedizione degli animali per Sant’Antonio a Ballabio impartita dal parroco don Benvenuto Riva. L’iniziativa, spostata qualche anno fa dal sagrato della parrocchiale di San Lorenzo a quello ritenuto più tradizionale della Beata Vergine Assunta, non ha visto quest’anno molte adesioni. Anche chi ne aveva richiesto lo spostamento per favorire la partecipazione di alcuni allevatori della frazione superiore, non ha partecipato quest’anno.
Un desolante e triste tramonto delle tradizioni della Ballabio contadina che ha dato i natali all’industrializzazione e commercializzazione del formaggio con ditte come Galbani e Locatelli. Commissariata l’amministrazione comunale e con la Pro Loco che ha sospeso le attività e altre associazioni che potrebbero portare avanti queste consuetudini che ormai fanno il minimo per giustificare la loro presenza, restano solo parrocchia e oratorio, con le loro forze limitate, a ritenere importante non eliminare le tradizioni del paese. Si vorrebbe però capire bene come mantenerle vive e migliorarne l’organizzazione per il bene della comunità non solo religiosa.
In forse anche il falò del Geneer, la cui organizzazione all’oratorio Beata Vergine è sempre stata negli anni scorsi a carico delle parrocchie. Dovrebbe decidere a giorni il Consiglio Pastorale, valutando le disponibilità in campo.