“TRE VALLI”, DA CARRABILE A FERROVIA? LA CAMPAGNA ELETTORALE PICCHIA DURO

MORTERONE – Eravamo stati facili profeti quando nel recente passato avevamo sostenuto che la ormai famosa e per qualcuno famigerata “Strada delle tre vallisarebbe presto tornata d’attualità: effettivamente non ci eravamo sbagliati visto che nei giorni scorsi, al protocollo del consiglio regionale della Lombardia è stata depositata la richiesta di istituire un gruppo di lavoro per indagare la fattibilità di nuovi collegamenti intervallivi, ferroviari e stradali, anche sui territori montani a noi più vicini. Il tutto e come da consolidato copione, per sondare le potenzialità socio-economiche delle Terre alte e dunque rilanciare Turismo e trasporto di persone e merci.

Il “leitmotiv” dei proponenti, tutto da verificare, è che accorciando le distanze con i nuovi quanto futuribili collegamenti si aumentino tuot court le opportunità lavorative e di sviluppo e dunque migliorando anche la qualità della vita delle popolazioni più interessate e coinvolte. Nelle premesse si accenna anche ad un altrettanto futuribile quanto ambiziosissima rete viaria e ferroviaria che da est a ovest attraversi la Lombardia grazie ad un trasporto più capillare ma anche ecologico e veloce.

Nel documento si evidenzia, inoltre, come il contrasto dello spopolamento sul territorio montano potrebbe trarre giovamento dalle nuove infrastrutture che, del tutto onestamente, non si comprende perché non siano state realizzate nei decenni scorsi, proprio per agevolare gli spostamenti per motivi di lavoro e di studio che sembra vengano “scoperti” soltanto oggigiorno.

A fare la parte del leone, in tutta la faccenda, sarà soprattutto la Commissione Speciale Montagna che dovrà/dovrebbe sondare la possibilità e soprattutto la necessità di realizzare – per l’appunto – una rete viaria e ferroviaria che colleghi il Piemonte con Varese, Como, Lecco ed i territori delle Valli bergamasche e bresciane con Sondrio fino al Trentino ed al Veneto con i collegamenti del Brennero.

Come si vede è una “robina da niente” di quelle che, fuor di metafora e molto francamente, mi pare elettoralistica e non solo un po’. Visti i tempi brevi che ci separano dalla consultazione elettorale di primavera, che coinvolgerà proprio Regione Lombardia, si vedrà.

Tornando sul versante lecchese e ai monti sopra Morterone, in attesa della Stazione ferroviaria alle falde del Resegone, è di queste ore la conferma che a breve saranno realizzate nuove asfaltature sui tratti più ammalorati della SP 63 che collega Ballabio e la Valsassina con il comune più piccolo che c’è nel Belpaese ma questo non dovrà mai far dimenticare che la vera priorità di questa arteria in quota è quella di assicurare il transito in sicurezza agli utenti della strada provinciale, realizzando quanto prima paravalanghe e paraslavine nei punti dove “tradizionalmente” cadono, anche, sassi e pietrisco in tutte le stagioni dell’anno.

In questo contesto giova ricordare come, recentemente la SP 63 sia tristemente balzata agli onori delle cronache a causa dell’incidente mortale avvenuto nel gennaio scorso in uno dei molti tratti sprovvisti di qualsivoglia protezione: nella fattispecie, diconsi parapetti stradali.

A Villa Locatelli sappiano che, non c’è più tempo da perdere!

Claudio Baruffaldi