AL CIPPO DI CONFALONIERI CONSONNI RICORDA ANCHE PINO GALBANI E ACCOMUNA RESISTENZA E FOIBE

BALLABIO – Un piccolo corteo di ballabiesi e brugheresi, guidato dalla banda Risveglio e dal coro dei Vous de la Valgranda, ha accompagnato il sindaco Alessandra Consonni e il vice di Brugherio Giovanna Borsotti al monumento dei caduti presso la scuola primaria e al cippo che ricorda l’uccisione del partigiano Ambrogio Confaloniei. Il partigiano (nome di battaglia “Il Biondo“) era un operaio tornitore; nacque l’11 luglio del 1915, andò a combattere in montagna unendosi il 15 ottobre 1943 alla 40esima Brigata Matteotti. La notte del 2 giugno 1944, Confalonieri era con un gruppo di partigiani scesi da Biandino per attaccare il presidio fascista di Ballabio. I fascisti, durante lo scontro, lo colpirono al petto con una raffica di mitra e per disprezzo lasciarono il suo corpo esposto per lungo tempo al pubblico quale monito per tutti. Poi, lo seppellirono fra i rovi sotto pochi centimetri di terra. I suoi resti ebbero degna sepoltura nel giorno della Liberazione.

Il sindaco di Ballabio, in fascia tricolore,  ha ricordato nel suo breve discorso che dal sacrificio di Confalonieri è nata la Repubblica Italiana, così come dalla sofferenza di altri giovani come Pino Galbani, il reduce dal lager nativo di Ballabio scomparso lo scorso dicembre. Consonni ha ricordato il tanto dolore che “accomunò tutti in quel periodo”, sottolineando “tutti indistintamente gli italiani in quelle atrocità”.

Ricordando le parole del presidente Oscar Luigi Scalfaro pronunciate alla visita alle Foibe: “Non serbiamoci il diritto di distinguere morti dai morti, sofferenza da sofferenza. Sono certa che anche il nostro Pino Galbani la pensasse come lui perchè la faziosità non gli appartenne mai. Lo dico nella giornata della Repubblica ma non si tratta di una provocazione, si tratta di prendere atto della complessità della nostra storia come anche ci suggerisce l’esito del referendum tra repubblica e monarchia che spaccò a metà il paese. Questa consapevolezza deve aiutarci a rigettare il fanatismo, le tentazioni assolutiste che in passato sedussero milioni di italiani e che ci sono costate molto care”.

Sono seguiti i discorsi del vicesindaco di Brugherio, delle altre autorità presenti e la recita del Padre Nostro da parte del parroco don Gianbattista Milani.