DIECI ANNI ALLA MADRE DI LIAM PER L’OMICIDIO “PRETERINTENZIONALE”. ASSOLTO IL PADRE, ATTI IN PROCURA PER I MEDICI LECCHESI COINVOLTI

COMO – Pesante e per certi versi inaspettata la condanna a 10 anni di carcere emessa pochi minuti fa in Corte d’Assise a Como nei confronti di Aurora Ruberto, la madre oggi quarantenne del piccolo Liam di Ballabio, morto ad appena 28 giorni dalla nascita nel 2015. La stessa Corte presieduta dal giudice  Valeria Costi ha assolto perchè il fatto non sussiste il padre del bimbo, Fabio Nuzzo, 45 anni. Rilevante inoltre come la Corte abbia disposto la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Lecco per rivalutare la posizione dei medici che hanno assistito il povero Liam nel mese scarso della sua esistenza.

Il reato per il quale è stata condannata la madre è l’omicidio preterintenzionale – dunque “oltre” l’intenzione di uccidere che non viene in questo caso riconosciuta.

Sia la difesa sia soprattutto la PM Di Francesco avevano chiesto l’assoluzione di entrambi i genitori: viene così in qualche modo rovesciata la situazione relativa ad Aurora Ruberto, dando in qualche modo ragione alle motivazioni dell’allora Pubblico Ministero Cuno Tarfusser, Procuratore di Lecco facente funzioni che nel settembre scorso aveva chiesto sempre in Corte d’Assise la riformulazione del reato addebitato alla madre (e pure al padre di Liam), segnalando come fosse da ritenere prevalente il ruolo della mamma per quello che aveva indicato come un omicidio intenzionale – con il neonato “gettato su una superficie dura”.

Successivamente il noto magistrato altoatesino aveva lasciato la Procura di Lecco (non senza polemiche) e l’incarico era passata alla collega Chiara Di Francesco. Probabile infine il ricorso da parte dei difensori della donna condannata.

RedGiu