VIVERE SOSTENIBILE AD ALTA QUOTA: ISTRUZIONI E CONSIGLI PER UNA ROUTINE RESPONSABILE

Mai come oggi la sostenibilità ambientale risulta essere un fine necessario per la salvaguardia degli ecosistemi, già minacciati da decenni di sfruttamento e inquinamento; proteggere la natura significa anche salvaguardare noi stessi e le nuove generazioni. Tra tutti gli ecosistemi, quello montano è forse uno dei più delicati e di primaria importanza; basti pensare al fatto che la stragrande maggioranza dell’acqua potabile sgorga proprio dalle montagne.
In questo articolo verranno approfondite alcune buone abitudini da perseguire per poter vivere in maniera eco-sostenibile, anche in montagna.

I consigli per vivere in modo sostenibile

Per imparare a vivere in modo green, soprattutto nelle zone di montagna, è bene partire da alcuni elementi fondamentali. Uno di questi è sicuramente il cibo: affidarsi a una filiera agroalimentare ridotta o a km 0, ad esempio, potrebbe rappresentare una grossa forma di risparmio per i consumatori, dal momento che tronca alla fonte l’enorme blockchain logistica, oltre che un gesto che consente di instaurare un rapporto di fiducia coi coltivatori, e di acquistare direttamente da loro cibi sani e non lavorati o trasformati dall’industria alimentare. In caso di possibilità di scelta, infatti, meglio preferire alimenti sfusi e non preconfezionati, per ridurre ancora di più l’uso selvaggio della plastica. Quest’ultima, infatti, per costruire un futuro in montagna sempre più sostenibile, andrebbe ridotta notevolmente anche tra le mura domestiche, tramite l’utilizzo di oggetti alternativi come caraffe, borracce, impianti di filtrazione dell’acqua del rubinetto o stoviglie eco-sostenibili.

A seguire, un’altra regola aurea è la lotta allo spreco, soprattutto alimentare: l’acquisto andrebbe limitato all’essenziale, senza eccedere per poi trovarsi a dover eliminare prodotti scaduti. Per allacciare questi propositi alla vita montana, poi, è bene ricordarsi che proprio sulle montagne italiane esistono realtà che fanno dell’ecosostenibilità il loro punto di forza, come ad esempio i rifugi della Val di Pejo, dove sono bandite le stoviglie monouso, o ancora le baite presenti a Plose (BZ), che hanno bandito le bottiglie di plastica in favore delle borracce. Infine, si può citare anche il curioso progetto Snowfarm pensato dalla città di Livigno, che punta alla conservazione della neve durante l’estate per poterla riutilizzare l’inverno successivo.

Sostenibilità ad alta quota: quale casa scegliere?

Gli esempi e i buoni propositi finora descritti non sono certamente gli unici che consentono di vivere la montagna in maniera eco-sostenibile. Bisogna, in primo luogo, scegliere accuratamente il tipo di casa dove poter vivere in serenità tutto l’anno, comprese le giornate più fredde, tenendo a mente il rispetto per l’ambiente circostante. Le residenze in quota per essere davvero green, infatti, devono rispettare elevati standard di efficientamento e autonomia energetica, così da poter avere un impatto ambientale minimo, se non addirittura nullo; è il caso delle abitazioni passive. Con il termine casa passiva, infatti, come spiegano alcuni articoli presenti in rete, si fa riferimento a quegli edifici capaci di ridurre quasi del tutto le emissioni di CO2 dovute agli impianti di riscaldamento/raffreddamento tradizionali. Grazie all’ottima coibentazione, la casa passiva riesce a trattenere il calore necessario al benessere interno tramite fonti di calore non inquinanti come l’energia solare durante il giorno, impianti di ventilazione controllata o il calore dissipato dagli elettrodomestici o dagli stessi abitanti, riuscendo così a compensare le eventuali perdite che inevitabilmente ci sono durante le giornate più fredde.

Il bilancio energetico, in sostanza, viene raggiunto utilizzando metodi di riscaldamento non convenzionali e, soprattutto, a impatto ambientale ridotto o nullo.