INTERNATI DI GUERRA: MEDAGLIA PER IL SELLAIO DI BALLABIO MARIO DONISELLI. RIMASE PRIGIONIERO FINO ALLA FINE DEL 1946

INTROBIO – Con gli otto deportati e internati di guerra celebrati questa mattina a Introbio salgono a 190 i valsassinesi insigniti in questi anni della Medaglia d’Onore del Presidente della Repubblica, un numero che nel complesso delle oltre 400 storie di prigionia raccolte dal ricercatore Augusto Giuseppe Amanti ben evidenzia l’enorme tributo che il nostro territorio versò dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943 nello scontro tra nazifascisti e Resistenza.

Tra gli otto anche un ballabiese, Mario Doniselli, classe 1914, di professione sellaio. Dopo un anno sotto le armi tra il ’35 e il ’36, Doniselli venne richiamato in fanteria nel novembre del ’40 a Ventimiglia. Nel settembre ’42 venne trasferito a Eboli e partecipò alle operazioni di guerra del marzo ’43.

Il 24 novembre a Samos venne catturato dai tedeschi e internato in Serbia, il 2 settembre ’44 fuggì dal campo e collaborò con i partigiani russi della regione sino alla nuova cattura, nel marzo ’45, da parte delle truppe jugoslave e internato a Beli Potok. Impiegato in lavori forzati, venne liberato solo il 29 novembre del 1946, un anno e mezzo dopo la fine della guerra, e tornò a Ballabio il mese successivo.

Nell’immagine a destra i figli del medagliato con la vicesindaco di Ballabio Paola Crotta. Primogenito di Mario era l’ex consigliere comunale Giuseppe Doniselli, scomparso nel 2011.

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CELEBRATI ALTRI OTTO PRIGIONIERI NEI LAGER. CON 190 MEDAGLIE LA VALSASSINA VERSÒ UN PESANTISSIMO TRIBUTO

 

 

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