DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA 4ª DOMENICA DI PASQUA

Succede anche nella vita quotidiana e probabilmente è successo anche a ciascuno di noi: se veniamo a sapere che qualcuno parla male di noi ad altri, la cosa ci fa molto male. Esiste anche il reato di diffamazione. Però vale anche il contrario: se qualcuno parla bene di noi ad altre persone e poi lo veniamo a sapere, ci fa molto piacere. Questa non è superbia, è una gioia semplice e pura, è la coscienza che siamo amati e che anche noi amiamo, quindi è una cosa buona. Tutto questo ci serve a comprendere le parole di Gesù, oggi.

Gesù non parla direttamente a noi ma parla di noi ad altri. Parla bene di noi, e questo ci fa piacere. I Giudei lo avevano appena sfidato: “Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo dillo a noi apertamente!”. Ma Gesù replica che loro dovrebbero semplicemente credere a Lui vedendo le belle opere che compie: il suo comportamento sempre retto e onesto, la sapienza delle sue parole e i gesti di amore che lui compie verso le persone sofferenti. Se non riescono ad apprezzare queste cose vuol dire che sono duri di cuore: per questo non riescono a credere e cercano di ucciderlo.

E’ a questo punto che Gesù fa un paragone tra loro, che non riescono a credere per la loro durezza di cuore, e i suoi discepoli che invece lo seguono, lo amano, ascoltano la sua voce. Noi non sappiamo se i discepoli erano lì ad ascoltare. Probabilmente no. Il Vangelo di Giovanni dice soltanto che era durante una giornata invernale e Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Era il giorno della festa della Dedicazione del Tempio. Forse Gesù era solo, in quel momento, e stava pensando o pregando e i Giudei gli si fecero attorno per sfidarlo. Anzi, si dice che di nuovo raccolsero delle pietre per lapidarlo, cosa che era già successa qualche giorno prima quando aveva guarito un uomo, cieco dalla nascita. E poco dopo si dice che cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

Ecco: questo è il giorno in cui Gesù ha detto quelle belle parole che riguardano i suoi discepoli e quindi riguardano anche tutti noi: sono parole di lode che manifestano anche la gioia che Gesù prova nello stare con noi. Per che cosa Gesù apprezza i suoi discepoli? li apprezza e ne è contento perché ascoltano la sua voce.

Dobbiamo notare che qui si dice voce e non parole, fossero pure parole di sapienza, parole da mettere in pratica, parole che ci dicono come comportarci. Il pensiero va a Maria Maddalena la mattina della risurrezione di Gesù: lei ha ascoltato la voce di Gesù, ha riconosciuto il tono affettuoso di quella voce, il modo unico con cui Lui ha pronunciato il suo nome: “Maria!”. Per questo l’ha seguito e chiamato: “Maestro mio!”. Ma l’ha riconosciuto perché lei era lì a cercarlo. E Gesù si è fatto trovare dando a lei il segnale della sua voce dolce, che solo lei era in grado di cogliere. Così anche noi dovremmo essere quelli che in mezzo a tantissime voci, suoni e rumori che raggiungono le nostre orecchie, sappiamo riconoscere quell’unica voce che è quella di Gesù.

Di solito voci e suoni, per farsi sentire, alzano il volume e insistono sempre più, vogliono imporsi con la forza, ma Gesù non usa questo metodo. Tiene il tono basso per farsi trovare solo da chi lo cerca veramente e con amore. Dobbiamo sapere che Gesù ci chiama in una maniera unica, ci lancia i suoi segnali per attirarci a sé: l’unica cosa che ci viene insegnata oggi è proprio quella di mettersi in ricerca, in attesa che quella voce ci parli! E sicuramente la consapevolezza che il Signore ci parla fa nascere in noi una profondissima gioia.

E Gesù ci parla perché Lui, per primo ci conosce a uno a uno. “E io le conosco ed esse mi seguono”. Tutto il resto è solo una conseguenza: il fatto che Gesù doni a noi la vita eterna, il fatto della sicurezza della nostra vita perché siamo nelle sue mani e nessuno potrà mai strapparci dalle mani sue e dalle mani del Padre, il fatto che noi stessi siamo un dono che il Padre ha fatto a Gesù suo Figlio!

Quante cose belle e profonde, dette con semplicità, e tutte cose che prese sul serio, ci infondono fiducia e ci danno gioia!

 

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

 

 

Scarica il foglietto degli avvisi –> AVVISI DAL 25 APRILE AL 2 MAGGIO 2021