I SINDACI DI MORTERONE E BALLABIO RICORDANO LE VITTIME DEL CORONAVIRUS. DON BENVENUTO BENEDICE IL PAESE AL SUONO DELLE CAMPANE

MORTERONE/BALLABIO – Anche i sindaci di Morterone Antonella Invernizzi e di Ballabio Alessandra Consonni hanno partecipato al minuto di silenzio e commemorazione per le numerose vittime della pandemia da Coronavirus martedì 31 marzo alle ore 12, con la bandiera a mezz’asta e un minuto di silenzio osservato dai sindaci d’Italia con la fascia tricolore davanti al proprio Comune.

Anche Morterone, con il suo sindaco, ha aderito all’iniziativa lanciata dal presidente della Provincia di Bergamo in segno di lutto per le tante vittime dell’epidemia. Sindaco e vicesindaco si sono recati davanti al municipio, al monumento ai caduti delle guerre per ricordare le vittime dirette e indirette dell’epidemia, onorare gli operatori sanitari, darsi reciproco sostegno e guardare al futuro con speranza. Un gesto simbolico in un silenzio che qui in questo periodo è la normalità, ma oggi rotto dal suono delle campane a lutto, con lo sguardo rivolto a valle, verso la Valle Taleggio, in segno di unità con tutto il Paese.

“Abbiamo scelto il Monumento ai Caduti come luogo simbolico di questo gesto di rispetto e di affetto per unire in un abbraccio ideale le persone care uccise dalla guerra e, oggi, dall’epidemia. Ballabio si è inchinata al dolore con le bandiere a mezz’asta, l’ossequio del  gonfalone comunale retto dalla Protezione Civile, l’altrettanto simbolica presenza del labaro della Croce Rossa, il raccoglimento e la preghiera, con il parroco che ha benedetto il paese. — ha dichiarato Alessandra Consonni – La partecipazione diretta dei cittadini era proibita, per i noti motivi che impediscono gli assembramenti, ma ho avvertito la forza di questo minuto di condivisione con tutto il paese.  Nel triste frangente che ci costringe, responsabilmente, a privarci di tante ordinarie libertà, la più terribile sofferenza è certamente quella che ci allontana dagli ospedali e persino dai cimiteri impedendoci di manifestare il nostro affetto e il nostro dolore ai ricoverati e a chi ci lascia. Oggi, così, abbiamo inteso esprimere una vicinanza, un abbraccio ai cari defunti ma anche ai malati e a tutti coloro che soffrono per questo flagello. Un gesto, però, che sarebbe fine a sè stesso se ciascuno non facesse la propria parte. A Ballabio nessuno deve sentirsi solo a combattere contro l’epidemia: questa è la volontà che ci ha portato davanti al Monumento ai Caduti.”