DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA PENULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

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C’è qualcosa di grande, e forse anche di unico, in questa pagina di Vangelo e lo vogliamo scoprire a poco a poco. E’ già in atto uno scontro molto forte tra Gesù e gli scribi e i farisei. Da poco avevano mandato delle guardie per arrestarlo ma le guardie rimasero incantate dalle sue parole e a chi le aveva mandate hanno risposto: “Nessun uomo ha mai parlato come parla costui!”. Tutto ruota attorno all’identità di Gesù: Chi è veramente? Chi crede di essere? Qualche malato guarito da lui può anche andare bene, ma perché lo fa di sabato e così pecca perché tradisce la legge? Cos’è questo rapporto speciale con Dio così che apre la porta a pensare che ci siano due dei? Queste persone sono talmente sicure del loro monoteismo che risale ai tempi di Abramo e di Mosè e talmente sicuri della grandezza e importanza della Legge tramandata dall’antichità che, sentendo Gesù di Nazareth che su tutto fa prevalere l’amore, sentono che il loro mondo sta crollando e loro semplicemente si ribellano. Come si dice in maniera popolare, sentono che a loro viene a mancare la terra sotto i piedi. A gente come questa non importa più di tanto un adulterio in più o in meno. E anche togliere di mezzo una donna che l’ha commesso, a loro non sarebbe costato molto sforzo! In realtà si tratta anche di ammettere che la Legge non funziona. Infatti la Legge era in vigore dal tempo di Mosè (circa 1200 anni!) e aveva come finalità quella di creare un popolo santo, immune dal male. Chi avesse scoperto il male avrebbe dovuto sradicarlo in ogni modo! Allora come mai il peccato di adulterio insieme con i furti, gli omicidi, le menzogne hanno continuato ad esistere tra il popolo? In realtà la legge da sola ha creato tanti furbi che hanno pensato che l’importante è non farsi prendere! A quella povera donna invece le cose sono andate male perché non è stata sufficientemente furba e si è fatta prendere! Se a quelle persone fosse interessato l’adempiere la Legge per purificare il popolo dal male, perché non l’hanno lapidata subito?

Il motivo ce lo dice chiaramente il Vangelo: “Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere un motivo per accusarlo”. E la prova era questa: fare emergere con chiarezza che Gesù è contro Mosè. Ma essendo Mosè, colui che ha fondato e guidato nel nome di Dio il popolo d’Israele, chi si metteva contro Mosè era automaticamente contro il popolo e contro Dio e andava eliminato. Gesù resta in silenzio, anzi si mette a scrivere per terra, come se stesse pensando come uscire da quel dilemma. Se Gesù avesse ordinato di uccidere quella donna si sarebbe mostrato discepolo di Mosè e amico del popolo, se Gesù avesse parlato ancora di perdono ai peccatori, come era solito fare, avrebbero arrestato Gesù come nemico del popolo e traditore della legge.

Ma Gesù domina la scena da vero signore, non è per nulla intimorito dal fatto di essere solo contro tutti, si alza e dice: “Chi di voi è senza peccato, getti per  primo la pietra contro di lei”. A ben guardare è la porta aperta all’esecuzione della sentenza di morte ma quegli uomini stavolta sono onesti: a uno a uno se ne vanno perché sanno che loro stessi, tutti, hanno peccato. Crediamo che quelle parole che Gesù non ha voluto urlare pubblicamente le abbia urlate all’interno della loro coscienza facendo passare davanti ai loro occhi tutto il male che avevano fatto. Hanno trovato l’onestà di andarsene e hanno lasciato in pace la donna! E Gesù, che si è dimostrato amico della Legge e amico di Mosè, rivolgendosi a lei dice: “Neanche io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più!”.

Eccola qui la santità che nasce e poi cresce. Una donna che muore per le sassate sarebbe stata una donna in meno, ma per gli adulteri e il resto tutto sarebbe continuato come prima. Ma questa donna, viva e salvata da un atto di amore misericordioso, che non commette più adulterio, fa certamente crescere la santità sua e del popolo. La vera novità allora è questa: Gesù decide di inaugurare un mondo nuovo rispetto all’antico. L’antico fondato su proibizioni e punizioni ha dato veramente pochi frutti! Il nuovo è fondato sulla persona che è figlia di Dio che prende coscienza dell’amore che Dio ha per lei e iniziando un percorso di cambiamento e di conversione è aiutata in modo straordinario dalla presenza e dalla forza di Gesù. Oggi Gesù ha dimostrato di essere così grande nell’amore da prendere in considerazione una poveretta destinata a fare una brutta fine che non aveva dato nessun segno di pentimento e non aveva chiesto perdono a nessuno! Era soltanto una poveretta, Ormai condannata a morte! Ma agli occhi di Gesù era come se fosse stata la sua creatura preferita!

Libro del profeta Baruc  2,9-15  Ascolta, Signore, la nostra preghiera, la nostra supplica, liberaci per il tuo amore e facci trovare grazia davanti a coloro che ci hanno deportati, perché tutta la terra sappia che tu sei il Signore, nostro Dio.

Lettera ai Romani  7,1-6  Fratelli, morti a ciò che ci teneva prigionieri, siamo stati liberati dalla Legge per servire secondo lo Spirito, che è nuovo.

Vangelo secondo Giovanni 8,1-11    Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?” Ed ella rispose: :”Nessuno, Signore”. E Gesù disse: “Neanche io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più”.

Don Benvenuto Riva parroco di Ballabio
Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio

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