LA SINDACA PROVA A ‘SPEGNERE’ BELLA CIAO, IL CORO LA CANTA LO STESSO NELL’OMAGGIO A GALBANI

La stele a Pino Galbani in contruzioneBALLABIO – Ancora particolari sconcertanti in margine all’inaugurazione della mini stele posizionata in un giardinetto minore quale “omaggio” alla memoria del finora dimenticato (dal Comune di Ballabio), stimatissimo ballabiese Pino Galbani, un evento che ha scatenato polemiche dopo il discorso e soprattutto la scopertura della scritta sul cippo dedicato al deportato a Mauthausen originario del nostro paese.

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Si apprende infatti che oltre alle parole criticate da più parti della sindaca Consonni (che nel celebrare una persona presa e spedita dai fascisti in un campo di concentramento nazista ha accomunato i lager alle foibe) e oltre alla già citata stele finita anche sula stampa nazionale per l’analoga “zuppa” di luoghi di tragedie, c’è un ulteriore risvolto estremamente emblematico – connesso alla manifestazione di sabato scorso.

Inaugurazione Stele Pino Galbani Ballabio 2020 8Protagonista ancora una volta Alessandra Consonni che, prima dell’evento, ha cercato di “spegnere” l’esecuzione del canto tradizionale di Bella ciao ad opera del Corpo Musicale ‘Risveglio‘ di Ballabio e dei Vous de la Val Granda. La richiesta però sarebbe stata come dire rimbalzata dal noto coro del paese, che non ha rinunciato a fine celebrazione a intonare il canto associato alla Resistenza e l’ha concluso tra gli applausi.

Che la leghista prima cittadina pro tempore non abbia simpatie per sinistra, partigiani, Resistenza appunto è cosa nota. Dunque non stupisce più di tanto anche questo tentativo, che peraltro la avvicina ad altri personaggi della politica e dell’amministrazione locale che, qui come in altre zone della penisola, “insorgono” quando sentono intonare quanto appartiene alla tradizione di una Repubblica che – fino a revisione della nostra Costituzione si proclama antifascista.

pino-galbani-2Piuttosto, colpisce il rigore con cui l’apprezzato Coro dei ‘Vousdiretto come anche la banda dal Maestro Riccardo Invernizzi ha respinto la richiesta avanzata giorni prima dalla sindaca – la stessa che nel medesimo contesto si è segnalata per un atteggiamento non esattamente “in tono” con la storia personale di un uomo onorato e stimato quale Pino Galbani.

Il quale probabilmente avrebbe apprezzato le note di Bella ciao e altrettanto facilmente non avrebbe gradito quella scritta sul cippo tardivamente dedicatogli, in una via laterale e ad anni di distanza dalla sua scomparsa. La quale scomparsa, va ricordato, vide la clamorosa assenza di sindaca e rappresentanti del Comune ai funerali del grande compaesano.

BN