BALLABIO – L’amministrazione comunale, dopo aver chiuso il Progetto Giovani Ballabio puntando tutto sul Centro Anziani, nel paese più giovane della provincia di Lecco, allo scadere del mandato si accorge delle centinaia di preadolescenti, adolescenti e giovani di Ballabio. L’iniziativa di rilanciare la Casona al Parco Grignetta (che ai più appare sempre chiusa e al massimo utilizzata per qualche compleanno), offrendola ai ragazzi del posto, conferma in modo indiretto la situazione allo sbando di tantissimi giovani non attirati dall’ottimo lavoro che svolge la parrocchia.
Insomma a pochi mesi dalle elezioni ci si accorge dalla rosea Villa Comunale che manca un centro di aggregazione laico e comunale che era offerto con tanto di educatori dal Progetto Giovani con l’amministrazione precedente. Dal sito municipale: “In occasione di alcune controverse situazioni che vedevano coinvolti ragazzi del paese era stata avanzata la richiesta, da parte dei genitori, di uno spazio sicuro dove anche i giovanissimi possano periodicamente ritrovarsi per socializzare, senza più stazionare sui marciapiedi o nei bar. La risposta dell’amministrazione comunale non si è fatta attendere: Ballabio offre anche ai ragazzi, che ne faranno richiesta in gruppo tramite un maggiorenne, uno spazio comunale per incontrarsi“.
L’iniziativa però appare quantomeno curiosa perchè contraria alle caratteristiche proprie della psicologia delle età che si vorrebbero intercettare – che punta all’indipendenza dagli adulti – e rischia di mischiare in modo non privo di rischi adolescenti minorenni con 18-20enni in una specie di autogestione responsabile che spesso manca a queste età. Infatti per poter usufruire della celebrata struttura, come dice la sindaca:
“… da regolamento occorre che ne faccia richiesta un maggiorenne per un gruppo di almeno dieci persone, il quale, carta d’identità alla mano, si renderà direttamente responsabile del buon utilizzo della struttura, che deve sempre essere riconsegnata al Comune in ordine e senza danni. Se si tratta di minorenni, chiedo ai genitori di fare la loro parte, semplicemente assumendosi la responsabilità dell’utilizzo della Baita da parte dei loro figli e dei loro amici. Dai ragazzi, come da tutti i frequentatori, pretendo educazione e rispetto del bene comune“.
BN