BALLABIO – Poche centinaia di metri, poche anche le curve ma quasi tutte pericolose. Come abbondantemente dimostrato domenica sera, con un brutto incidente su uno dei tratti più a rischio tra la fine della frazione superiore di Ballabio e l’inizio della località di Roncaiolo. La strada è molto frequentata e non mancano – specie in stagione – quanti la percorrano anche a piedi. Ma trattandosi del collegamento verso i Piani dei Resinelli, alle centinaia di residenti in zona si aggiunge tutto il traffico da e per il comprensorio ai piedi della Grignetta.
Tante auto, tanti mezzi anche pesanti e pure diversi autobus, che in particolare in prossimità di quello che viene definito il “naso” devono rallentare e soprattutto suonare o comunque avvisare della loro presenza prima di una curva dalla visibilità non scarsa: nulla.
Eppure lo scontro violento tra un Apecar e una Golf avvenuto ieri sera è andato in scena altrove, poco più su, in corrispondenza di un’altra curva pericolosa. Non importa come e a causa di chi l’impatto sia potuto accadere (con un ferito grave portato al “Manzoni” in codice giallo): resta che la pericolosità della strada è tale e ben poco è stato fatto negli anni epr porvi rimedio, magari anche solo parziale. Un breve tratto di staccionata e poco più, ma l’asfalto rimane sconnesso e il rischio è (letteralmente) dietro l’angolo. Sempre.
Per non dire dei pedoni, ai quali non è riservato alcuno spazio “protetto” – eppure in tanti fanno a piedi la strada, poco servita dai mezzi pubblici e vicina al nucleo centrale del paese.
Quello di ieri deve suonare come un ultimo campanello d’allarme: la situazione non è tollerabile, gli interventi non più differibili. Parapetti degni di questo nome, specchi, cura dell’asfalto e qualunque altra opera, a lato di comportamenti corretti alla guida, sono non graditi ma obbligatori – se si vuol evitare di dover parlare di qualcosa di peggio di feriti e danni “solo materiali”.Sopra: il punto dell’incidente – oggi e ieri
Sotto: vetri a terra e i segni del sinistro stradale