FRANCESCO MOLINARI, UN CAMPIONE DI UMILTÀ NATO PER GIOCARE A GOLF

Anche un altro grande campione del golf italiano come Matteo Manassero non ha potuto che congratularsi con lui. E le parole che ha usato nei suoi confronti, Francesco Molinari difficilmente le potrà dimenticare, forse ancora di più rispetto a tutte le grandi imprese che, fino ad ora, hanno caratterizzato la sua carriera.

E il palmares sta lì a testimoniare come Francesco Molinari abbia scritto alcuni record che difficilmente verranno battuti. E i ricordi diventano emozioni: dalla sfida buca contro buca contro il campionissimo a stelle e strisce Tiger Woods, passando per il trionfo nell’Open Championship, senza dimenticare il Claret Jug e il titolo di primo italiano nella storia a poter alzare al cielo un Major.

E probabilmente non è il talento la caratteristica che più salta all’occhio di Francesco. Anzi, del fratello più piccolo di Edoardo quello che stupisce è la continuità, i sacrifici, il grande lavoro, ma anche la serietà e la consapevolezza di costruire la sua carriera passo dopo passo, allenamento dopo allenamento, con una proverbiale intelligenza.

Francesco Molinari e una famiglia di golfisti

Già dal cognome si può intuire come Francesco sia nato come predestinato. Infatti, la famiglia Molinari ha un legame particolarmente stretto con il golf. Sia la madre, Micaela, che il padre, Paolo, gli hanno insegnato valori decisamente importanti, come cultura del lavoro e rispetto degli altri. E anche papà Paolo è stato un giocatore di golf, come raccontato a L’Insider.

Francesco, insieme a suo fratello Edoardo, già dall’età di otto anni ha cominciato a frequentare il Circolo di Torino. E, da amatore, ci ha messo davvero pochissimo a mettere in evidenza le sue qualità di intelligenza, ma anche di tocco. Uno degli aspetti che più ha lasciato a bocca aperta a tutti è stata, fin dall’inizio, la sua grande caparbietà e convinzione di poter raggiungere altissimi livelli.

Dopo aver portato a casa per ben due volte lo Stroke Play Championship, all’età di 22 anni fa il grande passo e sbarca tra i professionisti. E in mano ha pure una laurea in Economia e Commercio. Un anno dopo, mette in tasca già il pass per partecipare all’European Tour e, come da previsione, ci mette veramente poco per balzare alle cronache dei giornali dedicati al golf.

Le prime vittorie

La prima grande vittoria arriva all’Open d’Italia, manifestazione in cui stabilisce un altro importante record, dal momento che diventa il primo golfista italiano a vincere nel torneo casalingo dopo tantissimi anni. L’ultimo, infatti, fu Massimo Mannelli, nel lontanissimo ormai 1980.

Eppure, Francesco non ha alcuna intenzione di fermarsi a questo punto, lavorando duramente con un senso del sacrificio pazzesco. Per un triennio, fino al 2009, le vittorie scompaiono, ma è un periodo che sarà fondamentale per i successi ottenuti successivamente, dal momento che semina in modo importante, per poi raccogliere i frutti poco più avanti.

Nel mese di ottobre del 2009, Francesco fa il suo ingresso nella top 50 della graduatoria a livello planetario e, in compagnia di Edoardo, trascina la Nazionale Italiana a conquistare la World Cup in Cina. Le critiche, però, sono sempre dietro l’angolo, ma “Chicco” ci mette ben poco a spazzarle via. In che modo? Trionfando nel WGS-HSBC Champion organizzato a Shanghai, mettendosi alle spalle ad un colpo uno dei giocatori più in forma di quel periodo, ovvero Lee Westwood. Una soddisfazione che lo fa volare nella classifica mondiale fino al 19esimo posto, raggiungendo intanto la quinta posizione della graduatoria europea.

Il trasferimento a Londra e la definitiva consacrazione

La decisione di trasferirsi a Londra insieme alla famiglia permette a Francesco di concentrarsi ancora di più sui miglioramenti del proprio gioco: può farlo in un ambiente perfetto per qualsiasi golfista professionista. Nel 2010, poi, la vittoria della prima Ryder Cup, con il team europeo che batte gli Usa 14.5 a 13.5. Nel 2011 mancano le vittorie, ma sono tanti i piazzamenti degni di nota.

Nel 2013 e 2014, poi arrivano altri risultati importanti, compreso un sesto posto ai Players Championship. Due anni dopo, nel 2016, mette per la seconda volta le mani sull’Open d’Italia, battendo Danny Willet. Francesco continua imperterrito nella sua crescita, migliorando notevolmente in vari aspetti del suo gioco. E il 2018 diventa il suo anno indimenticabile. Prima vince il quinto titolo ET e il primo Rolex Series, trionfando nel BMW Pga Championship, per poi scrivere la storia, visto che è il primo italiano a trionfare in un torneo sul Pga, al Quicken Loans National.