DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DELLA QUINTA DOMENICA DOPO PENTECOSTE

Un uomo pone a Gesù una domanda un po’ strana: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?” Ci sembra un po’ strano il suo interesse per i numeri, oggi diremmo per la statistica, ma ciò di cui parla è molto importante: la salvezza. Ringraziamo quest’uomo che ricorda anche a tutti noi di farci domande importanti e serie: la nostra vita è forse in pericolo? Abbiamo un reale bisogno di essere salvati e protetti? Ci possiamo salvare da soli con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione? Ma se stiamo abbastanza bene da che cosa dobbiamo essere salvati? E se invece i pericoli sono davvero tanti chi ci può veramente salvare? Queste e tante altre possono essere le domande sulla salvezza ma tutte ruotano attorno alla nostra vita. Vogliamo semplicemente vivere e vivere bene, sereni e in pace e volere questo è una cosa buona. Ma guardiamoci attorno e lasciamoci guidare dalla parola di Dio che stiamo leggendo in queste domeniche: al di là di un po’ di benessere e di buona salute, di cui possiamo godere per un po’ di giorni, ci accorgiamo che la morte prima o poi viene a visitarci e poi c’è anche il male. E se siamo onesti non possiamo accusare solo gli altri del male che esiste intorno a noi ma ci accorgiamo che anche ciascuno di noi fa il male. E se lo lasciamo fare, questo male sembra diventare onnipotente nella sua forza distruttrice. Gesù ha chiamato il diavolo: Omicida fin dal principio, e padre della menzogna.

Allora sì che nasce la domanda seria: chi ci salverà? Chi ci salverà da colui che vuole distruggerci e da colui che ci inganna e ci prende in giro? Oggi ascoltiamo una risposta stupenda e ben chiara: Dio solo ci salva dal pericolo che incombe su di noi, e ci salva solo per la sua bontà e misericordia.

Questa bella notizia ci viene data nella prima lettura che parla di Abramo. Chiamando Abramo, Dio sta mettendo in atto il suo progetto di salvezza dell’umanità caduta nel peccato allontanandosi da Lui. Per la sua fede Abramo è piaciuto a Dio che ormai lo considera suo amico e gli parla in modo confidenziale. Per questo gli confida il suo progetto di distruggere due città, Sodoma e Gomorra, perché lì il male era davvero troppo grave. Ma Abramo aveva un nipote di nome Lot che aveva moglie e due figlie, e con qualche servitore si era rifugiato proprio a Sodoma. Abramo voleva salvare a tutti i costi quelle persone che praticamente erano suoi familiari. Nella sua preghiera Abramo non dice chiaramente di voler salvare suo nipote ma pone semplicemente il problema: è giusto che un innocente, che non commette il male che c’è a Sodoma, perisca come i malvagi che lo commettono? Anche Dio risponde no, è d’accordo anche Lui con Abramo: colui che fa il bene deve vivere per il bene che fa. Anzi, Dio dice molto di più: Se a Sodoma troverò dei giusti, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città! E non ne fa questione di numeri: possono essere cinquanta o quarantacinque, possono essere solo dieci come i parenti di Abramo o può essere anche uno solo. Ma anche solo per quel giusto Dio è pronto a perdonare a tutti. Giustamente Abramo dice: “Lontano da te il far morire il giusto con l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?”.

Oggi non pensiamo a una sola città, pensiamo a tutto il mondo: ci sono in questo mondo persone buone, giuste e veramente gradite a Dio. Per la maggior parte di loro si deve dire che sono sconosciute e Dio solo le conosce. Per riguardo a loro Dio perdona a tutto il mondo e non lo distrugge, come meriterebbe per tutto il male che vi si commette, ma lo mantiene in vita e non permetterà mai che il mondo perisca schiacciato dalla potenza del male. Ecco l’infinita misericordia di Dio che ci salva dalla potenza del male! Per questo a Lui dobbiamo rendere la nostra lode e il nostro grazie.

Don Benvenuto Riva parroco di Ballabio
Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio

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–> avvisi 14 luglio 2019