DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DELLA DOMENICA DI PENTECOSTE

Tante volte, nelle domeniche del tempo pasquale, abbiamo ascoltato parole dal “testamento spirituale” di Gesù. Abbiamo anche notato la sua insistenza sull’amore: amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amati è il suo desiderio più grande. Eppure oggi, sempre nel contesto dell’ultima cena e sempre rivolgendo ai suoi discepoli parole di saluto, ci dice qualcosa di altrettanto prezioso e importante: ci promette un grande dono che Gesù chiama “un altro Paraclito”. E’ come se dicesse: “Fino ad ora io sono stato il vostro Paraclito, sono stato il vostro Avvocato difensore perché ho provveduto a ciò di cui avevate bisogno, vi ho dato potere di guarire i malati e scacciare i demoni, vi ho consigliato e istruito nelle cose del Regno di Dio che voi non conoscevate, vi ho guidato, vi ho protetto nei momenti difficili, qualche volta vi ho salvato da morte come durante la tempesta sul lago. Ora torno al Padre, ma voi continuerete ad essere guidati nella vostra vita, salvati dai pericoli, illuminati delle difficoltà. Io e il Padre vi manderemo questo Paraclito, Colui che vi difende e vi protegge, che non vi abbandonerà mai e vi guiderà ogni giorno della vostra vita, anzi Lui sarà proprio il segno che io e il Padre non vi abbandoneremo mai. E’ il nostro Spirito di verità e di amore. Lui continuerà a fare per sempre quell’opera che io ho soltanto cominciato a fare a voi e con voi.” Ricevendo un dono così grande dovremmo veramente aprire le mani e il cuore per accoglierlo e dire a Gesù tutto il nostro grazie.

Anche noi, come gli apostoli nel giorno di Pentecoste, siamo “tutti colmati di Spirito Santo”. Nel giorno del nostro Battesimo e della nostra Cresima siamo stati veramente “colmati di Spirito Santo” che ha tutte le qualità di un avvocato difensore: è esperto delle cose della vita e ci salverà da un giudizio di condanna, è vicino a noi ed è perfino in noi, ci dà gli opportuni suggerimenti, rispetta la nostra libertà e la nostra coscienza ma ci mette sulla strada giusta, ci consola quando c’è bisogno e ci dà forza quando ci vede deboli.

Non solo. L’apostolo Paolo ci annuncia una grande verità: lo Spirito Santo dà a ciascuno una grande varietà di capacità, di doni e di attitudini ma ci dona tutto questo per il bene comune. Forse siamo in tanti a pensare di essere capaci di non fare niente, di non essere in grado di realizzare qualcosa, forse pensiamo che gli altri siano più dotati di noi e qui nascono tante invidie che erodono il nostro animo. E’ il momento di pensare: ma davvero lo Spirito Santo ha dimenticato proprio me e non mi ha dato nessun dono? O forse me li ha dati ma io tengo chiusi gli occhi e non li vedo? O forse Lui vuole proprio arricchirmi servendosi di altre persone? Aprirsi al dono degli altri che ci vogliono arricchire con le loro parole o con i loro mezzi è opera dello Spirito Santo così come la generosità di persone che sono pronte a donare.

Ma anche la vita nello Spirito non avviene automaticamente. Gesù condiziona tutto alla nostra volontà quando dice: “Se mi amate…” Il grande dono del Paraclito non lo si riceve per caso. Questo dono è il frutto della preghiera di Gesù al Padre e la preghiera di Gesù è per i discepoli che lo amano e che mettono in pratica la Sua Parola. Deve essere questo il nostro impegno quotidiano. Tutte le cose belle dette sulla presenza dello Spirito Santo nella nostra vita dipendono da quel “Se mi amate…”. Se non amiamo Gesù come possiamo essere ricolmati del Suo Spirito?

Don Benvenuto Riva parroco di BallabioDon Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

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–> avvisi 8 giugno 2019