QUANDO IL GIORNALE DI FAMIGLIA DEL SINDACO SPARA AD ALZO ZERO CONTRO IL “VIGILE SINDACALISTA”

BALLABIO – La polemica (politica, sindacale, a tratti anche personale) tra la prima cittadina pro tempore di Ballabio Alessandra Consonni e il sovrintendente della Polizia Locale Marco Combi si sposta sui media, o meglio sul giornalino “di famiglia” – invero pochissimo letto, come dimostrano i meter del settore – di casa Consonni, diretto dal marito Giulio Ferrari e a suo tempo dalla stessa sindaca-giornalista.

marco combi in divisa 1Un giornale molto orientato pur dichiarandosi “indipendente“, che dà tanto spazio alla moglie del direttore e se la prende in varie occasioni con gli “avversari” della esponente leghista.

Ferrari, un passato alla Padania ma collocato ben più a destra del Carroccio, ultimamente ha una attenzione molto particolare nei confronti dell’unico vigile a tempo pieno del paese. Che ha il torto, a quanto pare, di essere il cosiddetto “Rsu” ovvero Rappresentante sindacale unitario dei lavoratori del Comune. Ecco allora un paio di articoli (non firmati dunque riconducibili al direttore-marito) nei quali fin dal titolo si accosta la parola “sindacalista” al ruolo di vigile: Ballabio, i vent’anni del vigile sindacalista e Il vigile sindacalista fa l’assemblea in “emergenza neve”. Interessante la celebrazione (a modo suo) del ventennale di servizio nei Comuni di Combi, così commentati dal Corriere di Ferrari&Consonni:

Le qualifiche di agente scelto, assistente, assistente scelto, sovrintendente non attribuiscono una posizione di sovra ordinazione gerarchica rispetto agli altri colleghi. Il “grado” attribuito a Combi, che permane nel ruolo agenti, costituisce comunque un riconoscimento degli anni lavorativi.
L’agente Combi svolge nel Comune di Ballabio attività di sindacalista per conto della Uil, il sindacato la cui storia è collegata in particolar modo a quella del Partito socialista italiano. L’ufficio di Polizia locale di Ballabio è comandato dalla dott.ssa Fiocca, proveniente dalla Polizia locale di Lecco.

MARCO COMBI VS CONSONNICome dire: Combi non comanda nessuno, lo comanda invece una “esterna” (che lavora a Ballabio poche ore a settimana, ndr), Combi fa il sindacalista per un’organizzazione collegata al vecchio PSI.

In realtà, il vigile “sindacalista” non ha niente a che vedere con il Partito Socialista Italiano – del resto defunto da un bel po’.

consonni in rosso municipio ballabioE nel descrivere la sua posizione, il marito della sindaca omette di ricordare un dettaglio piuttosto rilevante nel paese e nella rosea villa municipale, dove la moglie ancora per poco più di un anno, salvo sorprese, siede sulla maggiore poltrona: Combi è stato eletto per tre volte quale Rsu e nell’ultima, giusto un anno fa, ha ottenuto il 100% dei voti dei suoi colleghi: un 11 su 11 che ne certifica il ruolo non certo ‘personale’ ma appunto di rappresentante di tutti i dipendenti comunali.

COMBI E VIGILI DI SPALLE SUL CORRIERECurioso poi il corredo iconografico dell’articolo: una bella foto dei vigili ballabiesi nella quale si segnala la presenza di Combi.
Di spalle.
Solitamente le immagini ritraggono le persone a cui si riferiscono gli articoli con l’intento di farle riconoscere dai lettori, ma ovviamente ogni giornale ha il diritto di pubblicare quello che vuole.

Ben diversa l’accoglienza della notizia dei 20 anni di servizio di Combi, in particolare sui social dove il vigile barziese ha ricevuto numerosi complimenti e auguri.

Ma più recentemente ecco una nuova rasoiata del marito della sindaca al vigile che con Consonni notoriamente ha pessimi rapporti:

Ballabio, il vigile sindacalista fa l’assemblea in “emergenza neve”
L’assemblea era stata indetta nei giorni precedenti alla nevicata, ampiamente annunciata, ma il vigile sindacalista non ha ritenuto opportuno rinviarla. I dipendenti comunali, e il medesimo agente, per circa un paio d’ore hanno così potuto dedicarsi alla loro riunione sulle dinamiche contrattuali.

Anche la notte della grade nevicata, le strade di Ballabio erano piene di neve nonostante questa fosse ampiamente annunciata e due strade rimanevano al buio – ma qui le assemblee sindacali non c’entrano.

In conclusione, questa definizione di “vigile sindacalista” è diventata una sorta di marchio applicato dal quotidiano di famiglia della sindaca nei confronti del non amatissimo sovrintendente di Polizia Locale. Un marchio proprio, quasi un’aggettivazione quel “sindacalista” che forse farà rabbrividire qualcuno.
Non solo tra gli esponenti delle organizzazioni sindacali.