DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DI DOMENICA

La lunga storia iniziata con la chiamata di Abramo sta per concludersi. Il popolo di  Israele ha perso l’indipendenza politica, è una piccola provincia dell’impero dei siriani poi dei romani, non ha più la dinastia di Davide. Non ha alcuna importanza economica o politica. Ma ha scoperto di avere una ricchezza indistruttibile: è la Legge di Mosè, la tradizione dei padri, gli scritti dei profeti.

Manca poco più di un secolo alla nascita di Cristo. Ormai la speranza della venuta del Messia è presente e viva in tutti.
La fede del popolo ebraico, illuminato dai profeti, ha raggiunto un altro importante risultato: ormai tutti credono nel destino di vita e gloria eterna che attende coloro che vivono fedeli a Dio.

Il re di Siria, Antioco IV, vuole sottomettere il popolo ebraico e vuole costringerlo ad abbandonare la sua fede. Unificare i riti e le religioni è sempre stata una forte tentazione dei re e degli imperatori: in questo modo il loro potere diventa molto più forte. Nella prima lettura del Libro dei Maccabei abbiamo uno splendido esempio di fede fino alla morte: una madre e i suoi sette figli! Grandi sono i suoi insegnamenti:

1 – Il primo insegnamento riguarda la maternità: “Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi. Senza dubbio il Creatore dell’universo per la sua misericordia vi restituirà di nuovo il respiro e la vita”

2 – Il secondo insegnamento è la speranza nel futuro: “Ti scongiuro, figlio, contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti. Non temere questo carnefice, accetta la morte perché io ti possa riavere insieme
con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia”. Questa madre è davvero da ammirare. Riconosce che la maternità è grande opera di Dio: una madre collabora con il Creatore e Padre che è Dio ma la vera fonte della vita è Dio stesso! E se Dio chiama alla vita Lui, che è fedele ci manterrà nella vita per sempre! La vita tribolata e spesso piena di sofferenze che viviamo quaggiù passa presto. Dio ci chiama a vivere con sé nella gloria e nella pace. Questa donna è una vera madre ed è un modello per tutte le madri! Cosa può volere una madre per i suoi figli se non la vita ma una vita vera, duratura, anzi felice ed eterna?

A che cosa servirebbe vivere solo per poco? A che cosa servirebbe essere contenti solo per un momento, o per un giorno o per un anno? La felicità è bella solo quando dura sempre! Questa è la fede che ha animato anche l’apostolo Paolo e che deve essere indistruttibile anche in ciascuno di noi, anzi deve accompagnarci tutti i giorni della
nostra vita: “Convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi”. Questa è la nostra speranza, questo è il vero senso della vita.

Poi nel vangelo possiamo trovare anche parole assurde e paradossali. Per esempio quando Gesù dice di non essere venuto a portare la pace ma la spada, oppure quando dice di essere venuto a separare il padre dal figlio come se Gesù
disprezzasse gli affetti familiari. Non è vero! Gesù ci tiene all’unità della famiglia e valorizza tutti i nostri affetti umani! Quello che vuole insegnarci è la strada per vivere bene e pienamente sia gli affetti familiari sia la nostra stessa vita: essere radicati in Lui che è la Vita stessa ed è l’Amore vero e fedele! Avere Lui come amico! Imparare da Lui ad amare!

Don Benvenuto Riva parroco di BallabioDon Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

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