Egr. Direttore, leggo con stupore il titolo dell’articolo da Lei pubblicato in data 4 luglio 2018 sul suo sito Ballabio News e altri collegati, “Simonetti, l’assessore sempre più commissario“. Assurdità che si tenta di avvalorare riferendosi a presunte malelingue: “Malelingue dipingono Stefano Simonetti come “commissario” imposto dalla Lega ad affiancare la prima cittadina”. Le ricordo che è dovere del giornalista cercare i dovuti riscontri circa l’attendibilità e l’origine delle affermazioni, specialmente quando queste rivestono tale gravità come quella, inconsistente, da lei riportata.
Quanto da Lei pubblicato appare lesivo della mia dignità personale e politica, nonchè di quella del Movimento a cui appartengo, oltre a costituire una lesione all’immagine, al prestigio e alla credibilità della Pubblica amministrazione. Non è, infatti, costume del sottoscritto, della Lega e del Comune di Ballabio, essere soggetti o partecipi a surrettizi “commissariamenti” che verrebbero imposti ad onta della sovranità popolare e delle leggi. L’unico commissariamento avvenuto a Ballabio, come tutti sanno, è quello operato dal Commissario prefettizio, per manifesta incapacità della precedente amministrazione comunale di sinistra a concludere il proprio mandato.
Nel caso attuale è fuorviante e irrazionale pensare e ipotizzare un commissariamento nei confronti di un Sindaco apprezzato dagli amministratori e dai cittadini, che sta ottenendo positivi risultati e ottimi riscontri in tutti i campi della pubblica amministrazione, a cominciare proprio dalla sicurezza dove sono stati raggiunti esiti importanti, come l’archiviazione dei ricorrenti assalti notturni alle scuole di Ballabio grazie alle misure volute proprio da Alessandra Consonni, o come la pressochè totale scomparsa da oltre un anno del preoccupante fenomeno dei colpi nelle abitazioni, in tempi ancora recenti vera piaga per il paese, passando dalla media della trentina l’anno allo zero tondo attuale. Anche in questo caso ha dato buoni frutti la volontà del sindaco, che, con fermezza, ha perseguito e ripristinato il controllo del territorio, dall’acquisizione delle telecamere intelligenti, alla ripresa dei servizi di pattugliamento e di presenza davanti alle scuole, al fattivo rapporto raggiunto con le Forze dell’Ordine…
Quanto al mio incarico assessorile, si tratta di una scelta assunta in piena autonomia dallo stesso sindaco e di cui mi risulta che la segreteria della Lega abbia appreso notizia soltanto dai giornali. Circa, poi, la mia temporanea designazione a responsabile della Polizia locale, si tratta semplicemente di impegno richiestomi dallo stesso sindaco, a conclusione del fruttuoso iter di collaborazioni con Polizie locali di altri Comuni: tale nomina a breve scadenza, (derivante anche dalla mia qualifica di assessore al Personale e di ex presidente ff della Provincia di Lecco, con le relative competenze maturate in materia di Polizia provinciale) consentirà, infatti, di coprire il breve periodo di due mesi che ci separa dall’avvio del bando per l’assunzione del comandante in pianta stabile, ai sensi delle leggi vigenti.
Ciò detto, continuerò a lavorare, unitamente alla Giunta e al Sindaco, nell’esclusivo interesse dei cittadini di Ballabio.
Chiedo la pubblicazione e Le auguro buon lavoro.
Cordialmente.
Avv. Stefano Simonetti
.
NOTA EDITORIALE
L’assessore ci è simpatico ma fa una serie di errori. A partire dalla citazione del titolo del nostro articolo che non è quello riferito: a quanto dallo stesso riferito (Simonetti, l’assessore sempre più commissario) va aggiunto “A LUI ANCHE IL COMANDO DEI VIGILI“. Il che, ne converrà, cambia un bel po’ il senso della narrazione.
Ma passiamo oltre.
Le malelingue (stavolta citate dal nostro pezzo), spiace per lei ma esistono e sono diverse. Saranno anche lesive della dignità di chicchessia ma non ci venga a dire che le voci in quel senso non esistono. Sono tante e comunque di questo si tratta. Dovrebbe sapere, l’assessore-avvocato, che i nostri giornali, tutti, danno spazio alle controdeduzioni come la sua di oggi. Lui nega le voci? Benissimo, lo pubblichiamo. Ma ribaltando la questione della famosa “dignità”, non ci piace il tono a nostro carico. E nemmeno quel termine “assurdità”.
Possiamo dirlo? Certamente sì, a casa nostra ovvero sul nostro giornale (non “sito”, assessore, è come se noi la chiamassimo “politicante”).
Grazie e buona fortuna nella sua/vostra convinzione che questo paese sia guidato da “Un sindaco apprezzato dagli amministratori e dai cittadini, che sta ottenendo positivi risultati e ottimi riscontri in tutti i campi della pubblica amministrazione”. Su questo ci verrebbe da invocare la necessità (sua, in questo caso) di “cercare i dovuti riscontri circa l’attendibilità e l’origine delle affermazioni“.
BN