DON BENVENUTO RIVA: “MI APPASSIONA LA GRANDE REALTÀ GIOVANILE DI BALLABIO”

BALLABIO – È un avvicendamento soft quello tra don Gianbattista Milani e don Benvenuto Riva alla guida dell’Unità Pastorale di Ballabio. Chi è don Benvenuto? Da dove arriva? Quando sarà il suo ingresso ufficiale alla guida della Comunità di San Lorenzo e Beata Vergine Assunta? Quali i suoi progetti? Sono le domande che i fedeli si pongono in queste settimane dopo che dal 1°maggio è, di fatto, cambiato il parroco del paese.

Ballabionews lo ha incontrato nella Casa Parrocchiale della della Beata Vergine che fu per vent’anni sede del compianto parroco don Achille Gumier intento a completare il trasloco. Ci accoglie con molta cordialità avvisandoci di essere poco pratico dei mezzi digitali e di aver bisogno di una guida in tal senso. Si rende comunque, nonostante gli impegni, disponibile a rispondere ad alcune domande che volentieri gli sottoponiamo.

Come è nata la sua nomina a parroco di Ballabio?

La mia ultima destinazione è stata Pieve Emanuele un comune vicino a Rozzano, periferia sud di Milano. Ero già sul punto di cambiare parrocchia ma il responsabile dell’ufficio missionario don Antonio Novazzi mi ha inviato in Zambia provvisoriamente in attesa di un altro sacerdote che potesse restare in missione per più tempo. Sono andato quindi in questa parrocchia di St. Stephen in una zona chiamata Situmbeko (Diocesi di Lusaka) nata nel 2015 assieme a don Angelo Bellati di Premana. Sono restato in Zambia un anno e sei mesi: da luglio 2017 fino a Natale. Quindi sono andato nella mia parrocchia di Tabiago in aiuto del parroco don Luigi. Pensavo di restare solo un mese e invece questo periodo si è prolungato fino ad aprile. Nel frattempo monsignor Rolla mi ha chiamato per affidarmi la cura pastorale di Ballabio. Di cui attualmente sono amministratore parrocchiale.

Conosceva già Ballabio e la sua realtà religiosa?

Assolutamente no! Passavo da qui qualche volta per andare al COE di Barzio perché collegato con la missione in Zambia ma non sono mai riuscito a visitare le chiese. Di Ballabio non conosco proprio nulla anche se questo lo vedo come un punto di partenza importante. Il mio primo proposito qui è quello di vivere insieme ai fedeli ascoltando: mettendomi in atteggiamento di ascolto. Non voglio fare promesse o elaborare programmi. Però sapendo che a Ballabio c’è una grande realtà giovanile la sento come una sfida che mi prende. L’idea è quella di offrire a questi tanti giovani degli ideali grandi. Questo mi appassiona. Prima devo conoscere le persone e capire quali grandi ideali posso dare a loro.

Come avverrà progressivamente il suo ingresso nel ruolo di parroco?

Adesso sono amministratore parrocchiale e devo adempiere a dei compiti formali, Nella seconda metà di agosto sarò convocato insieme agli altri nuovi parroci della diocesi per alcuni obbedienze importanti. L’ingresso ufficiale avrà luogo in settembre in data da stabilire in accordo con il vicario mons. Rolla. Potrebbe anche coincidere con la festa degli oratori, questo non lo so. Qualcuno ha già cominciato a chiedere ma veramente nulla è stato ancora deciso. Probabilmente ci sarà un comitato per la preparazione della festa. Ho accettato volentieri di venire qui portato dalla volontà di Dio. Passerò questi mesi a conoscere tutte le varie realtà parrocchiali.

Con don Giovanni che tipo di collaborazione ci sarà?

Con don Giovanni ho un atteggiamento di ascolto, mi sta insegnando molto essendo qui da tre anni e conosce la realtà molto più di me. Ci siamo incontrati come carattere e siamo molto in sintonia. Lo vedo come un maestro che mi sta introducendo gradualmente nella realtà di Ballabio. Di questo gli sono veramente tanto riconoscente! Prima non lo conoscevo.  Nei primi mesi che sarò a Ballabio la sua presenza e il suo consiglio mi saranno veramente preziosi.

G. P.