CODE SULLA LECCO-BALLABIO, COLPA DEGLI SCIATORI? UNA SCUSA CHE NON REGGE, ANZI FA INDIGNARE

BALLABIO – Ciò che sta accadendo in queste settimane attorno alle due Lecco-Ballabio sta mostrando ai cittadini una politica sempre più annebbiata dai propri incensi incapace di prevedere, analizzare e proporre soluzioni. E così assistiamo ad amministratori pubblici ed ai loro portavoce che, dopo aver sottovalutato il problema finché questo non è esploso, a ogni minimo intoppo, tappo o colonna che viene a crearsi nel budello di Laorca gridano al lupo contro “il fenomeno della moda delle sciate infrasettimanali”.

Una ricostruzione tanto lontana dalla realtà che basterebbe a commento la reazione divertita di un addetto dell’indotto creato dai Piani di Bobbio: “Ma va, e allora perché c’è coda anche oggi che piove?”

lecco-ballabio-codaLa velina ballabiese a giustificare le code di ieri, e dei giorni addietro, affidata a organi d’informazione selezionati e sbandierata sui social, sbattuta in faccia a cittadini spazientiti, indignati, e magari pure fermi in auto in quella stessa coda, merita però un approfondimento.

E allora ecco il numero di automobili messe in strada ieri dalla lusinga di una bella giornata sulle nevi dell’Altopiano: 1.500 veicoli – arrotondando per eccesso – basandoci sui parcheggi aperti appositamente. Volessimo ora supporre per assurdo che tutti questi avessero deciso di partire nel medesimo istante, e tutti dovessero raggiungere Lecco, 1.500 auto sono un flusso che in strada passa e si esaurisce in pochi minuti, una ventina.

“Ormai è normale addossare le colpe di ogni cosa a Itb – si sfoga Massimo Fossati, amministratore della società che gestisce gli impianti di risalita – ma legare il traffico di ieri al rientro degli sciatori non ha davvero spiegazioni”.

Dobbiamo poi considerare che il mercoledì è per eccellenza il giorno in cui le piste da sci vengono vissute dai residenti (ricordate del vento forte del 17 gennaio? era un mercoledì), complice il turno di chiusura settimanale dei negozi e l’appuntamento fisso dei corsi di sci. Perciò ecco che buona parte dei protagonisti della “moda delle sciate infrasettimanali” non intasa le strade di Ballabio né tantomeno quelle dei rioni alti di Lecco. Parliamo di un “fenomeno”, come è stato definito, che non è affatto una “moda”, bensì piuttosto una tradizione che si perpetua da decenni.

C.C.