PIANI DEI RESINELLI – Avrebbe del farsesco, del surreale se non ci fosse stata la necessità di mobilitare decine di soccorritori e tanti mezzi di terra e aerei, il fatto di cronaca andato in scena ieri sera in Grignetta. Dove due improvvisati escursionisti, con tanto di gatto annesso, hanno pensato bene di avventurarsi nel Canalone Porta con attrezzature completamente inadeguate, lanciando l’allarme sbagliato e dunque “deviando” a lungo l’opera di chi si era messo alla loro ricerca per aiutarli a ritrovare la via giusta.
Si trattava di un cittadino della Moldavia 26enne accompagnato da una originaria delle isole Mauritius di 21 anni e come detto di un gatto, tenuto addosso al “capo spedizione”, a peggiorare una situazione già di per sé complicata. Immersi nella neve sulla stessa montagna dove pochi giorni prima avevano perso la vita due brianzoli certamente più esperti di loro. A un certo punto litigano (lei insistev a per salire in vetta, lui era spaventato), si dividono quindi il moldavo decide di scendere ai Resinelli mentre lei rimane nel canalone.
Viene lanciato l’allarme per la ragazza che non rientra, ma ‘cannando’ completamente localizzazione – e così l’elicottero attrezzato dell’Areu di Como si orienta più verso la zona della chiesetta degli Alpini e del Dito Dones, illuminando a lungo l’area, mentre i soccorritori cercavano la giovane nel posto sbagliato.
Dopo varie peripezie, l’improvvisato escursionista riesce a raggiungere un locale pubblico e finalmente la ricerca della giovane si può orientare verso il punto dove davvero quest’ultima si trovava. La recuperano, illesa anche se spaventata e infreddolita. Già, perché i due spericolati si erano avventurati in quota e al freddo nel pomeriggio di sabato con un abbigliamento poco più che da città, ramponcini leggeri e nessuna nozione di dove si trovassero.
A questo punto torna attuale l’interrogativo che da anni e anni appassiona un po’ tutti noi che la montagna la viviamo o comunque la frequentiamo: di fronte a sciocchezze come questa, davvero non è possibile immaginare che quantomeno una partecipazione al pagamento della complessa macchina dei soccorsi venga addebitata a chi mette in pericolo se stesso e pure chi lo verrà ad aiutare? La questione divide, e le si aggiunge una tematica ancora più di attualità, ovvero quella dell’atteggiamento di quanti prendono informazioni magari attraverso i social e si mettono in cammino senza conoscere situazioni climatiche, difficoltà dei percorsi, necessità logistiche.
A questi due improvvisati, ieri è andata bene. Ad altri purtroppo no, e il tema è disgraziatamente ricorrente.
BN