DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DOPO L’OTTAVA DEL NATALE

Polvara Samuele

Al Bambino nato a Betlemme è stato posto il nome di GESÙ: questo nome significa DIO SALVA!Oggi incontriamo Gesù, ormai cresciuto e diventato uomo di circa trent’anni, che dopo essersi allontanato dalla sua cittadina di Nazareth, vi ritorna e proprio da lì inizia il suo nuovo lavoro di predicazione. Leggendo e commentando alcune parole del profeta Isaia chiarisce subito il significato del suo nome e quindi quello che intende fare.

L’uomo Gesù di Nazareth è colmo della presenza dello Spirito Santo. Guidato dallo Spirito dà alla sua presenza in mezzo al popolo un orientamento ben preciso e nello stesso tempo fortissimo.Prima di tutto pensa ai POVERI. I poveri sono coloro che non interessano a nessuno, anzi addirittura non fanno paura a nessuno perché non sono capaci di coalizzarsi per ribellarsi a una situazione ingiusta e pesante. Altri lo fanno ma i poveri sono talmente deboli e senza mezzi che non possono fare altro che tollerare e sopportare pazientemente. Sono senza dignità, senza cittadinanza, senza futuro. In qualche modo riescono a sopravvivere.

Le autorità del passato, e anche quelle moderne, non si interessavano ai poveri: non davano fastidio e neppure potevano creare problemi. Questa povera gente senza alcuna capacità e senza alcuna importanza, spesso ha fatto un salto spirituale molto alto. Infatti è arrivata a pensare: noi, che non abbiamo nulla, in realtà abbiamo Dio e possiamo sperare solo in Lui. Lui ci penserà , Lui provvederà a noi. A noi non resta che aspettare! Questo salto interiore noi lo chiamiamo FEDE!.Sappiamo che questo atteggiamento nel recente passato è stato molto criticato perché qualcuno ha detto che la fede in Dio è l’oppio dei popoli, unaspecie di droga e di anestetico che aiuta ad evadere dalle preoccupazioni del presente. Invece le situazioni vanno rovesciate anche con la forza della ribellione e della violenza! Questa è storia recente.

Al tempo di Gesù questa gente, che si serviva dei salmi per pregare e che andava alla sinagoga ad ascoltare le parole dei profeti, era molto numerosa. Queste persone sono state chiamate i POVERI DI YAHWEH, i POVERI DI DIO! E chissà quanti sono questi poveri che, anche oggi, in un modo molto interiore e nascosto confidano solo in Dio perché hanno perso ogni speranza nei mezzi umani. Dio solo lo sa, Lui li conosce perché legge nei cuori di tutti.Poi Gesù pensa ai PRIGIONIERI, e a loro promette la liberazione. Gesù pensa ai CIECHI e a loro promette di vedere di nuovo. Gesù pensa agli OPPRESSI e a loro promette di rimetterli in libertà. Infine proclama un anno di grazia del Signore cioè un anno in cui i debiti vengono condonati, i peccati vengono perdonati, con la grazia e la misericordia del Signore si offre a tutti la possibilità di cominciare una vita nuova.Come programma di un nuovo governo per un regno che sta per cominciare non c’è male. Sembra molto bello al punto da apparire anche eccessivo e fuori dalla realtà e dalla concretezza.

Come programma non pecca un po’ per eccesso di fantasia? Quelle parole non assomigliano a promesse che oggi verrebbero definite “elettorali”? A queste domande non si risponde con facili ragionamenti.Ciascuno deve invece guardare se stesso e chiedersi: io sono un povero?E perché? Che cosa mi manca? Che cosa desidero dal più profondo di me stesso? Sono alla ricerca di qualcuno che può aiutarmi a venire fuori da questa situazione e vincere la mia povertà? Può veramente essere Gesù che si avvicina a me proprio perché sono povero? O forse ho un’idea completamente sbagliata di Gesù perché qualcuno me ne ha parlato male quando me l’ha presentato come un Dio onnipotente che non sa mettere a posto il mondo ed esige troppe preghiere che non ho il tempo di dire? Così anche per le altre categorie di persone come i prigionieri, i ciechi e gli oppressi. Ci sono vari modi, oltre il carcere, di essere prigionieri ed essere privati della propria libertà. Lo stesso vale per la cecità e l’oppressione.

Siamo invitati a ripensare alla nostra vita e scoprire che è così facile avere la mente così offuscata da non vedere più la verità e scoprire tante invisibile catene e oppressioni che di fanno vivere male. Potremmo anche fermarci per un po’ a pensare e cercare di capire come mai al giorno d’oggi non si sente più la bellezza e il fascino di avere una persone che si interessa di noi e ci vuole salvare? Dio apra i nostri occhi e ci conceda la grazia di sentire e capire che abbiamo veramente bisogno di un liberatore e di un salvatore!

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone