Nel brano del vangelo c’è un’osservazione che ci sembra marginale. Si dice che i discepoli di Giovanni Battista e un Giudeo (di cui non si dice il nome) si mettono a discutere “riguardo alla purificazione rituale”. A noi può sembrare una questione astratta, discussione vuota per chi non ha altro da fare o per lo meno non ha i problemi legati alla vita quotidiana. Invece non è così. Con un po’ di pazienza cerchiamo capire di che cosa si tratta. Partiamo da una constatazione attuale. Spesso si sente dire, soprattutto da persone, in particolare anziane: “Questo mondo non mi piace più!”. Si arriva a desiderare di andarsene perché si dice che una volta la vita era più semplice e più serena. Oggi tutto è diventato più complicato e poi c’è così tanta violenza e incomprensione, e anche tante ingiustizie! Ecco: in fondo al cuore c’è questo desiderio: una vita più serena, più bella, più buona, più pura, più semplice!
È stato così anche al tempo di Gesù! Tanta gente cercava profondamente e sinceramente Dio ma si trovava ad essere circondata da maestri duri ed esigenti come gli scribi e i farisei, spesso orgogliosi e incoerenti, oppure come i sadducei ricchi di soldi e di potere ma poveri di amore, o anche i sacerdoti del tempio sempre preoccupati di compiere bene le offerte e i sacrifici ma senza guardare la profondità del cuore e senza conoscere bene la parola dei profeti. Tanto materialismo e poca spiritualità, perfino nel tempio del Signore!
Qualcuno ha potuto allontanarsi dalla città e ritirarsi in zone isolate, altri non potevano allontanarsi, soprattutto a causa della famiglia e del lavoro. Cosa fare allora per saziare questa sete di una vita pura e santa che solo Dio può dare? Da una parte c’era chi sosteneva che bisognava lavarsi tanto e bene, magari anche tante volte in un giorno. Dall’altra c’era chi, come Giovanni, puntava diritto al cuore che deve essere purificato togliendo il male. Però anche Giovanni ha
invitato la gente che andava a lui non tanto ad andare a casa e lavarsi sette volte al giorno ma la immergeva nell’acqua del fiume Giordano come una specie di inizio di un cammino di una nuova vita.
Quando Gesù ha lasciato Nazareth e si è presentato al popolo ha cominciato anche Lui a ripetere quello che faceva Giovanni: usare l’acqua del Giordano come invito a smettere di fare il male e cominciare a fare il bene. Come se fosse un augurio di buon cammino. Tanti andavano da Gesù per incontrare questo nuovo maestro e i discepoli di Giovanni hanno sentito un po’ di gelosia perché Gesù appariva come uno che ha “rubato il mestiere” a Giovanni. Con le parole che oggi abbiamo ascoltato, Giovanni approva tutto quello che sta succedendo e invita i suoi discepoli a stare tranquilli. Va tutto bene così. Bisogna aspettare quello che succederà in un prossimo futuro. Per ora Gesù usa l’acqua del fiume. Poi verrà il giorno in cui si manifesterà chiaramente.
“Lui viene dall’alto ed è al di sopra di tutti. Venendo dal cielo Egli attesta ciò che ha visto e udito”. Verrà presto il giorno in cui Gesù annuncerà che occorre rinascere dall’alto, dall’acqua e dallo Spirito Santo. Lo dirà a un maestro di nome Nicodemo che aveva intuito che Gesù non poteva fare quelle cose che stava compiendo “se Dio non era con Lui!”.
Come frutto spirituale dell’ascolto della parola di oggi possiamo custodire con cura il desiderio che abbiamo dentro di noi: il desiderio di un mondo più bello, più giusto e più puro. Questo può valere anche per la Chiesa. È vero che la Chiesa è chiamata LA SPOSA di Cristo che è lo Sposo. E questa sposa siamo tutti noi, la comunità dei credenti in Gesù perché abbiamo affidato a Lui la nostra vita. Ma questa Sposa spesso appare con alcune macchie o rughe che la rendono meno bella e attraente, la fanno apparire vecchia e stanca. È giusto desiderare che la Chiesa, e non solo il mondo, sia più bella e più pura, sempre capace di attirare a sé tante persone con la sua bellezza. Questo avviene al giorno di oggi? Se la Chiesa è quella Sposa bella e affascinante perché anche tra i fedeli tanti se ne vanno? Perché sono così pochi ad essere attratti dalla sua bellezza e dalla sua freschezza? Ciò che può lavare la Chiesa e il mondo non sono riti vari di purificazione ma è soltanto lo Spirito Santo che ci viene donato da Gesù: è lo Spirito di pace, di consolazione, di bellezza, di verità, di gioia. Questi sono i doni che saziano la nostra sete di una vita più bella, più giusta e più serena.
Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone