DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELL’IMMACOLATA | QUARTA DI AVVENTO

Noi non sappiamo nulla del giorno e dell’ora in cui l’angelo Gabriele incontrò Maria. Il Vangelo non ci dice neanche che cosa stava facendo Maria in quel momento. Questo è lasciato alla nostra immaginazione. Ma le parole dell’angelo a Maria sono molto belle e profonde. Su queste vogliamo riflettere. Certo, in lei hanno provocato un turbamento. Noi conosciamo tutto il racconto e sappiamo che culminerà con l’annuncio della nascita di un bambino che sarà grande. Lo ascolteremo la domenica prima del Natale. Ma oggi vogliamo guardare in modo particolare a Maria. 

La prima parola che lei sente è un invito alla gioia: “Rallegrati …”. È strana questa parola sulla bocca di un passante o di uno straniero o di uno sconosciuto (e in questo caso si tratta di un Angelo mandato dal Signore) che si presenta senza dire il suo nome e senza usare il saluto normale che è un augurio di pace. Che cosa avrebbe potuto portare gioia al cuore di Maria, ragazza di Nazareth, ancora molto giovane anche se già fidanzata? Non certo avvenimenti che vengono raccontati sui libri di storia e che riguardano re ed eserciti, conquiste e trionfi. Nazareth e la regione della Galilea erano luoghi senza alcuna importanza. 

L’angelo non la chiama per nome. La chiama invece “piena di grazia”. Ecco il motivo della gioia: è tutto interiore, nascosto nell’intimità più profonda del cuore di Maria. C’è qualcosa di grande e di bello nel cuore di Maria, qualcosa che l’angelo chiama “grazia”. È la qualità del cuore che lo rende piacevole, buono, bello, pulito, affascinante, delicato, amorevole, che fa stare bene le altre persone che lo incontrano. Come è bello anche per ciascuno di noi incontrare persone così! Infatti tutto quello che rende dura la nostra vita sono i difficili rapporti con le persone quando sono segnati da incomprensione, litigi, accuse, maldicenze, violenze, orgoglio, gelosie: tutte cose che fanno stare male. Niente di questo era nel cuore di Maria. Anzi il suo cuore era “pieno” di grazia, c’era soltanto la grazia. Qui sta la diversità tra noi e Maria. Nel nostro cuore, ammettiamolo, c’è posto anche per l’orgoglio e la gelosia, l’incomprensione e i malintesi, le inimicizie e le ribellioni. Vorremmo avere anche noi il cuore come quello di Maria e ci possiamo arrivare, ma passando attraverso la via faticosa del pentimento e del perdono, è la via della purificazione. Per ora Maria resta davanti a noi come un modello da imitare e da raggiungere quando e come Dio vorrà perché Dio ha pensato anche a noi nello stesso modo in cui ha pensato a Maria. L’apostolo Paolo ce lo ha detto chiaramente quando dice che Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità. Per questo si lascia andare alla esclamazione: Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo! E invita anche noi a fare altrettanto! 

Ma l’angelo dice anche la ragione per cui il cuore di Maria è pieno di grazia, di luce, di bontà: è la presenza di Dio: “Il Signore è con te”. Maria sarà stata educata alla fede dei padri come tutte le bambine di Nazareth sue coetanee. La preghiera di lode del mattino e della sera, l’ascolto delle storie dei padri dalla bocca degli anziani, la celebrazione delle tre feste principali dell’anno ebraico tra cui la più importante è la Pasqua. Ma nel silenzio Dio aveva operato un grande prodigio senza che qualcuno si accorgesse: mettere da parte una creatura umana per non farla minimamente contagiare dal male che imperversa nel mondo. Questa creatura uscita dalle mani del Creatore è perfetta nella sua obbedienza e nella sua bellezza di figlia amata e capace di amare. Di questo prodigio neanche Maria se ne è accorta. Maria sarà stata una brava bambina insieme con le altre bambine di Nazareth. Diventata adolescente, in età di matrimonio, si è aperta la via della relazione di amore con Giuseppe. Le parole dell’angelo hanno aperto i suoi occhi e la sua coscienza su questo grande mistero: nel suo cuore c’è posto solo per Dio, il suo cuore è la casa perfetta di Dio, lei è la figlia perfettamente umile e obbediente al Padre che è Dio! Per questo lei deve rallegrarsi ed essere piena di gioia! 

Anche per noi questa è la gioia che dobbiamo desiderare, anzi non ci può essere gioia vera se non con la presenza di Dio. Ogni volta che ci allontaniamo da Lui o gli voltiamo le spalle o per distrazione lo consideriamo poco, la nostra gioia viene meno. Per il resto le vicende storiche, familiari e sociali che hanno segnato la vita di Maria sono uguali alle nostre: i lavori di casa, gli impegni familiari, i parenti non sempre facili, le feste, anche le paure, le ingiustizie, le fatiche. Anche lei ha affrontato tutte queste cose. Ma Lei le ha affrontate sempre con il cuore ricolmo della presenza di Dio, sua forza e sua luce. Per questo l’angelo l’ha invitata a rallegrarsi. 

Non dovremmo trovare anche noi la radice della nostra gioia sapendo che il Signore è sempre con noi?

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone