DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DELLA DOMENICA PRECEDENTE IL MARTIRIO DEL PRECURSORE

Dal punto di vista politico ha perso tutto: non ha più i re che lo governano, un esercito che combatte per conquistare, la propria indipendenza e libertà. Ha attraversato momenti di grande sofferenza, è vero, ma questo è avvenuto perché Dio, come un padre, ha voluto riportare i suoi figli sulla retta via.Dio ha permesso la sofferenza, è vero, ma ora il popolo si ritrova a essere migliore di prima: è fedele, vive nella speranza di una vita con Dio, ha sperimentato che nel perdono di Dio c`è tutto il suo grande amore. Tutto questo appare molto chiaramente nel fatto che abbiamo ascoltato nella prima lettura: una donna, che è madre di sette figli, subisce la persecuzione del re Antioco IV durante la dominazione siriana.

Certamente anche tra gli Ebrei si sono trovate persone che si sono adeguate a quella modernità che consisteva nel diventare come i Greci e nel seguire il loro stile di vita.A noi però oggi viene donato l`esempio di una madre che vede morire in un solo giorno i suoi sette figli e alla fine anche lui viene uccisa. Però vediamo cosa pensano e dicono queste persone: “Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le leggi dei padri!”.Ma si tratta sempre di una Parola che viene da Dio!È Dio che ci parla e non dice parole vuote.

Per noi che veniamo molti anni dopo di loro questa Parola è una persona: è Gesù Figlio di Dio.Poi vediamo nella madre un grande esempio di umiltà e di speranza: un bambino o bambina che cresce nel seno di una mamma è un mistero straordinario che solo Dio può compiere ma Dio è fedele per sempre, se ha dato la vita sarà Lui a conservarla e a ridonarla a suo tempo e a suo modo. Riascoltiamo le sue bellissime parole: “Non so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato il respiro e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno di voi.E quando parla al più piccolo alla fine dice: “Non avere paura di questo carnefice ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia”. Come sono simili queste parole alle parole di Gesù: “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo …!”.

Questa donna con i suoi figli ha agito come i martiri che sono morti per Gesù.Tutti invece sono persone animate da una fortissima speranza: siamo nelle mani di Dio che ci aiuta, ci protegge e ci dà forza.Questa è la speranza che ha dato forza a quella donna e ai suoi figli, e a tutti gli altri che sono morti per Gesù, vittime della violenza.Ma questa è la stessa speranza che dà forza a tutti noi nella nostra vita quotidiana, come dice san Paolo: “In tutto infatti siamo tribolati ma non schiacciati; siamo sconvolti ma non disperati, perseguitati ma non abbandonati”.

Don Benvenuto Riva
Parroco