BALLABIO – Cerimonia sentita quella per la Festa della Repubblica andata in scena questa mattina a Ballabio, dove erano presenti anche le rappresentanze giunte da Brugherio, paese di origine del partigiano Ambrogio Confalonieri . Il sindaco Giovanni Bussola ha preso parola con un bel discorso incentrato sulla pace e sull’importanza della storia, che riportiamo integralmente.
Care concittadine, cari concittadini, autorità militari, civili e religiose, rappresentanti delle associazioni, amici di Brugherio, a voi tutti un sincero benvenuto.
Siamo qui oggi per celebrare due date estremamente importanti per tutti noi: il 2 Giugno del 1944 ed il 2 Giugno del 1946. Una corrispondenza di date, quella del 2 Giugno, singolare e significativa, che rende il giusto omaggio ad Ambrogio Confalonieri, a cui è dedicata questa via di Ballabio.
Ritengo infatti che gli ideali di democrazia, solidarietà e uguaglianza, principi fondanti proclamati nella nostra Costituzione furono certamente gli stessi che hanno mosso Confalonieri in quell’atto di coraggio presso la Colonia ferroviaria di Ballabio dove perse la vita.
Tuttavia sarebbe sbagliato, a mio avviso, in questa occasione parlare di principi fondanti della nostra Costituzione senza ricordare quello della PACE. L’art.11 della nostra Costituzione recita quanto segue:
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Ebbene, sono trascorsi più di due anni dall’avvio dell’offensiva militare russa nei confronti dell’Ucraina e da allora abbiamo assistito ad una brusca escalation di un conflitto iniziato nel lontano 2014.
Ora, io mi chiedo e vi domando: è stato fatto tutto il possibile per ricercare una pace? è stato fatto tutto il possibile per ricercare un compromesso al di fuori del conflitto bellico? Qualcuno ha fatto qualcosa?
A mio avviso no.
Anzi pochi giorni fa Jens Stoltenberg, Segretario Generale della NATO, ha invitato gli alleati che forniscono armi all’Ucraina a porre fine al divieto di usarle per colpire obbiettivi militari su suolo russo. Una dichiarazione scellerata, dalle possibili conseguenze devastanti, che bisogna condannare categoricamente.
Viene da pensare che gli uomini non siano capaci di imparare dalla storia, che dimentichino ciò che è stato e che rifacciano sempre i medesimi errori.
Ma, questo, dimostra l’importanza della cerimonia odierna.
Oggi non stiamo ripetendo un mero rito fine a sé stesso, bensì, con la nostra presenza, stiamo gridando al mondo intero che non ci siamo dimenticati degli orrori della seconda guerra mondiale. E che crediamo in una Repubblica democratica fondata sulla difesa della pace e della libertà. Che sia ben poca cosa quello che un uomo, da solo, possa fare, si sa.
Ma non ci sono limiti a quello che possiamo fare tutti quanti, uniti, sotto la bandiera tricolore italiana.
La Repubblica è stata una conquista di tutto il nostro popolo, voluta e tenacemente costruita dalle generazioni che ci hanno preceduto: abbiamo il dovere di continuare a farlo, ogni giorno, tutti insieme.
Viva Ballabio, viva Brugherio, viva la Repubblica, viva l’Italia!