Da ormai 12 giorni la SP 63 Ballabio – Morterone, unica via di accesso al piccolo paese, è chiusa al traffico.
Servizi giornalistici, interviste etc. ne segnalavano la chiusura per slavine, ma nessuno si è poi occupato della sua riapertura nonostante da diversi giorni il pericolo non sussista. Certo, ognuno ha proprie competenze, ma allora chiediamo “come è possibile che si verifichino valanghe o slavine se non c’è neve sui declivi ove solitamente si formano?” Invero i tratti di strada ove tale fenomeno può avverarsi sono ben noti a tutti e a tal fine si allega fotografia di ieri pomeriggio attestante la situazione “neve”, o meglio ”assenza di neve”.
Da giorni, da Lecco e paesi limitrofi, è evidente l’assenza di neve sul Monte Due Mani! Da anni studi, relazioni, convegni si occupano del tema “ripopoliamo la montagna” auspicando un ritorno nei piccoli borghi e nei territori un tempo abitati! Ebbene e quali i presupposti per incentivare detto ritorno?
A noi pare che la chiusura della SP per 12 giorni e senza un reale pericolo sia una presa in giro e, purtroppo, un elemento concreto per far “scappare” chi ancora vi abita, un danno per le attività agricole – commerciali del luogo e per il turismo.
Rileviamo infatti che per incentivare le persone a “ritornare” in territori come Morterone sia necessario dotarli di servizi essenziali, e realizzare quanto necessario per rendere più sicure – tutto l’anno – le relative vie di accesso. E invece, come purtroppo noto, a Morterone, l’unica novità sembra rappresentata da 40-48 colonnine ricarica e-bike, grazie a un cospicuo finanziamento pubblico.
Domenica scorsa e la precedente il parroco, così come alte persone, è salito a Morterone transitando su quella SP 63, ogni giorno la percorrono coloro che a Morterone vi abitano realmente, lo precisiamo: non si tratta di “pazzi incoscienti” ma di cittadini morteronesi e non che, avvedendosi dell’assenza di neve, hanno appurato l’insussistenza di motivi per tener chiusa l’unica via di comunicazione col piccolo comune!!!!
Riteniamo inoltre che anche nei pochi giorni in cui effettivamente il problema sussista gli enti territoriali dovrebbe occuparsi di garantirne il transito in orari predeterminati ed al contempo attivarsi per posizionare gli indispensabili para-slavine e rendere percorribile tutto l’anno il collegamento Morterone – Culmine San Pietro, anche per il turismo dei mesi estivi. Infatti quei pochi morteronesi sempre presenti in loco garantiscono un presidio territoriale a vantaggio di tutti!
E ci chiediamo: “quali le segnalazioni – verifiche compiute in questi giorni dall’amministrazione comunale di Morterone? E mai possibile che nessuno di loro abbia conoscenza dell’attuale situazione “neve”, o meglio assenza di neve, lungo i pendii sovrastanti la Sp 63 ?” Ne pubblicizzano la chiusura con interviste da Ballabio (a Morterone la strada è chiusa) e non si preoccupano di chiederne la riapertura quando il problema è venuto meno!
Auspichiamo e chiediamo un fattivo interessamento sul punto da parte degli enti territoriali sovra comunali, tra cui Regione Lombardia, Comunità Montana Valsassina, Provincia di Lecco, ed in particolare ci rivolgiamo a tal fine all’assessore della Regione Lombardia Massimo Sertori (assessorato agli enti locali ed alla montagna), all’assessore Claudia Maria Terzi (assessorato alle infrastrutture e opere pubbliche) ed all’assessore Romano La Russa (assessorato alla sicurezza e protezione civile), oltre a sollecitare un effettivo interessamento dei Consiglieri Regionali Mauro Piazza e Giacomo Zamperini, anche nella sua qualifica di componente della commissione speciale “Valorizzazione e tutele dei territori montani”.