Anche oggi il profeta Isaia ci invita a guardare in avanti e ad aspettare un giorno speciale, in cui avverranno cose meravigliose e straordinarie. Il dilemma allora si ripropone: lo prendiamo sul serio o lasciamo che parli mettendolo nel numero dei sognatori che vendono illusioni? Soltanto lo Spirito Santo ci può aiutare a risolvere positivamente questo dilemma. È Lui infatti che ha ispirato a un uomo come Isaia di dire quelle parole. Lo Spirito Santo vive in noi e ci aiuta ad aprire la mente e il cuore sulla verità di quelle parole e farci capire che non sono un sogno che dura una notte, o una illusione che ci distoglie per un momento dalla realtà della vita che spesso appare dura da affrontare. Isaia ispirato da Dio ci ha detto la verità.
È vero infatti che c’è “un velo che copre la faccia di tutti i popoli” e c’è “una coltre distesa su tutte le nazioni”. È vero che sentiamo tutti i giorni notizie che parlano di morte: sul lavoro e sulle strade, per un falso amore o per odio e indifferenza, per le guerre o per la fame, o semplicemente per malattia o per vecchiaia. Ma intanto tanta gente piange e non può fare festa, anzi la festa degli altri accresce il dolore di chi non può farla.
Così avviene per tante persone anche nei giorni di Natale quando sembra che tutti siano in festa ma non è vero. Tocchiamo con mano il disorientamento delle nazioni in questi tempi: non sanno convivere in pace, si concentrano su valori vuoti come accumulo di ricchezze, accumulo di armi per conquistare e prevalere sugli altri, non sanno cercare il bene di tutti per poter vivere sereni e insieme. Insomma vanno avanti come quando si guida nella nebbia fitta: spesso ci si perde e non si sa più dove andare. Ecco: questo è il velo che copre la faccia di tutti i popoli.
Ma la parola ispirata da Dio ci dice: un giorno questo velo sarà strappato, sarà tolto. Un giorno non si sentirà più parlare di morte. La gente non piangerà più ma non perché le cose cominceranno ad andare bene, finalmente. Ma perché il Signore Dio, che si prende cura dei suoi figli, asciugherà le lacrime su ogni volto. Il Signore preparerà un banchetto e tutti i popoli saranno invitati: un banchetto di grasse vivande e cibi gustosi, con vini eccellenti e raffinati. Questo avverrà PERCHÉ IL SIGNORE HA PARLATO! E il Signore non parla a vuoto, il Signore quello che dice, lo fa!
Allora finalmente quelli che hanno perseverato nell’affidarsi a Lui, quelli che hanno superato i dubbi, la voglia di mollare tutto, la voglia di lasciarsi andare perché tutto si rivolge contro, diranno: “Ecco il nostro Dio: abbiamo fatto bene a sperare in Lui! Infatti solo Lui poteva salvarci e di fatto ci ha salvato! Per questo esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza, lodiamolo in eterno!” Questa è la storia di tutto il mondo di cui anche noi facciamo parte. Noi tutti viviamo un frammento di questa storia.
Anche il fatto raccontato da Giovanni nel Vangelo che abbiamo ascoltato è soltanto un frammento di storia ma è un frammento significativo, è una indicazione di come vanno spesso le cose anche al giorno d’oggi e come andavano nel tempo antico. Si vuol fare una festa e stare bene ma poi ci sono sempre gli imprevisti e i malintesi: è bello che la gente si sposi e tutti possano partecipare alla festa.
Ma poi sembra che l’organizzatore non è stato all’altezza e accusa lo sposo di aver nascosto un vino così buono, e lo accusa davanti a tutti, c’è del malumore e la gente chiacchiera per niente ed è sempre pronta a lamentarsi e a criticare. Ma intanto c’è qualcuno che guarda con attenzione e un po’ si preoccupa ma senza agitarsi per niente. È una degli invitati e si chiama Maria.
Lei fa presente la cosa a suo figlio che in un primo momento prende le distanze ma poi dà ordine ai servi di portare acqua in tavola ma, quando gli invitati bevono, in realtà bevono vino, e vino molto buono. La festa continua e la gente è contenta. È solo un frammento di storia ma è un frammento che contiene una indicazione preziosa: senza lo sguardo di Maria che poi si rivolge a Gesù, suo figlio, e senza l’ordine silenzioso ma forte di Gesù , quella festa non sarebbe andata avanti. Piccola indicazione ma preziosissima data a noi perché anche noi possiamo andare avanti a vivere con serenità i nostri giorni, nell’attesa che venga “quel giorno” che Isaia ci ha preannunciato.
Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone
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