DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DEL NATALE DEL SIGNORE

“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Noi, credenti in Gesù, consideriamo queste parole come le più importanti della Sacra Scrittura. Eppure non sono complete perché il Verbo che si fa carne non si limita ad abitare in mezzo a noi ma vuole abitare e dimorare in ciascuno di noi e fare sì che noi possiamo dimorare in Lui, cioè diventare una sola cosa in Lui e con Lui!Ma chi è questo Verbo? È “il Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità”.

È Colui che “è nato dal Padre prima di tutti i secoli”, “per mezzo di Lui tutte le cose sono state create”. Sono parole che diciamo spesso quando professiamo la nostra fede ma ogni tanto sarebbe bene fermarci con calma a pensare alla profondità di queste parole che allargano la nostra mentealle cose grandi, eterne e infinite. Noi tutti, accogliendo questo Figlio eterno in mezzo a noi, diventiamo come Lui: “a quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome, i quali da Dio sono stati generati”. Noi siamo fatti per elevarci a queste grandezze e prendere coscienza della nostra altissima dignità di essere figli di Dio.

Eppure viviamo nella concretezza di tutti i giorni con le nostre preoccupazioni e talvolta sofferenze, con le nostre gioie e le nostre amicizie, con la cura della nostra salute, con il rispetto dei nostri impegni e l’osservanza del nostro calendario, e anche con i nostri sbagli e le nostre cadute. Non diciamo assolutamente che queste sono cose piccole e banali, cose pratiche da contrapporre alle cose spirituali. Assolutamente no. Piuttosto l’insieme di tutte queste cose noi lo chiamiamo “carne”: è la nostra vita fisica, concreta, quotidiana.

Il grande annuncio di questa notte è che il Figlio di Dio entra in questa “carne”, non si limita a fare una visita stando un po’ alla lontana pronto a dare consigli, se necessari, e pronto anche a correggere e giudicare. No! Lui “si fa carne”, in tutto e per tutto. Ciò che noi siamo e ciò che noi abbiamo diventa suo tranne una cosa: la disobbedienza al Padre e l’infedeltà al suo amore infinito. Nella nostra lunga storia, quella dell’umanità intera e quella nostra personale abbiamo voltato le spalle all’infinito amore di Dio per noi, qualche volta con la nostra indifferenza o distrazione, qualche volta con la nostra aperta disobbedienza. Il Figlio invece è sempre stato perfetto nella sua obbedienza e vuole, anzi ci aiuta, a essere come Lui.

Per il resto Lui, facendosi carne, è diventato in tutto come noi: Lui infinito ed eterno è diventato piccolo nel seno di Maria di Nazareth, è nato da lei come tutti noi siamo nati da nostra mamma, ha imparato le cose umane a poco a poco: parlare, pregare, camminare, giocare stare con gli amici, crescere in una famiglia, stancarsi, mangiare, dormire.

E come tutti noi ha pure ricevuto un nome con il quale le persone del suo tempo e anche tutti noi lo possiamo chiamare: è il nome di Gesù cioè Salvatore. Questo nome dice tutto sul suo amore e sulla nostra salvezza.

Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone