BALLABIO – All’ordine del giorno al consiglio comunale della scorsa sera è stata la discussione in merito all’abrogazione del regolamento per l’utilizzo degli immobili comunali, approvata con la deliberazione del commissario straordinario nel maggio 2023. “Si tratta di una misura che non risulta idonea e che non avrebbe permesso di dare una risposta efficace a qualcosa di primario – chiarisce il sindaco Giovanni Bruno Bussola -. Parliamo dell’oratorio di Ballabio Superiore e della possibilità di poter concedere un ambulatorio alla dottoressa Eleonora Arrigoni con ampia facoltà di decisione sulle spese. Noi non abbiamo mai promesso un secondo medico a Ballabio ma solo garantito il nostro totale impegno. L’arrivo della dottoressa, che conta circa 900 pazienti in paese, risulta un ottimo segnale per i ballabiesi”.
Assenti giustificati i consiglieri di minoranza Manuela Deon, Luca Volpe e il capogruppo Tranquillo Doniselli che hanno delegato totalmente la parola al consigliere Manuel Trospenscovino.
“Siamo d’accordo con la decisione presa e sulla possibilità di garantire due medici a Ballabio – afferma quest’ultimo – Abrogando il regolamento, però, rimane un vuoto nella gestione degli immobili a cui è giusto provvedere. Sottolineiamo, tuttavia, che nel giugno dello scorso anno lei chiarì la non problematicità sulla presenza o meno di un secondo medico in paese”.
Breve ma presente la tensione tra il consigliere di minoranza e Bruno Bussola con un ‘botta e risposta’ sulle parole che il primo cittadino utilizzò in passato.
Due invece le interrogazioni che il gruppo di Ballabio Futura ha portato in consiglio: la prima riguarda gli interventi per garantire la sicurezza degli studenti e dei genitori in entrata ed uscita alla scuola elementare in via Confalonieri e davanti alla scuola dell’infanzia in via Fiume; la seconda concerne invece i controlli eseguiti sul territorio – in merito al ruolo dei consiglieri comunali durante momenti di identificazione da parte degli agenti e alle direttive in materia di pubblica sicurezza adottate dal sindaco e dalla giunta. Per entrambe le interrogazioni, risposta della maggioranza entro 30 giorni.
S. G.