L’AUTRICE GIULIA FERRARI: “I RAGAZZI VANNO ASCOLTATI, HANNO BISOGNO DI DIALOGO”

BALLABIO – Ospite alla terrazza comunale di Ballabio è la scrittrice, educatrice e mediatrice familiare Giulia Ferrari che ha affrontato il difficile tema della dipendenza da sostanze stupefacenti. Non solo droghe, ma anche dipendenza affettiva, disturbi dell’alimentazione e alcool sono stati gli argomenti toccati durante la serata: essere liberi e non succubi di qualcuno o qualcosa non è una garanzia oggigiorno, fare prevenzione risulta pertanto essenziale.

Quasi l’89% degli adolescenti tra i 12 e 18 anni, purtroppo, sperimenta l’utilizzo di sostanze stupefacenti inconsapevole dei danni e dei rischi che tale situazione comporta. In un contesto giovanile dove le fragilità emotive sono più marcate che mai, l’importanza del dialogo ragazzo-adulto è decisivo per lo sviluppo psicologico dell’adolescente; stare accanto ai propri figli e rapportarsi con loro in modo costruttivo è però un compito non facile e saper riconoscere i segnali indice di una dipendenza da sostanze stupefacenti risulta ancora più complesso: sbalzi d’umore, calo di attenzione, difficoltà mnemoniche e utilizzo improprio di psicofarmaci sono solo alcuni dei segnali d’allarme.

“Si può sempre rinascere” è il libro con il quale Giulia Ferrari racconta la propria esperienza da ex tossicodipendente invitando i lettori a riflettere su come la vita non solo sia un dono unico e prezioso, ma come anche parlare di libertà non sia così scontato. Tanti gli interventi nel corso della serata e molti i giovani che hanno preso parte alla discussione, qualcuno per raccontare esperienze di vita e altri per avere chiarezza in merito ad alcuni argomenti.

“La verità è che i bambini non hanno più tempo per giocare e i ragazzi si annoiano sempre di più – spiega la scrittrice Giulia Ferrari -. L’adolescenza è un periodo bellissimo e anche i nostri giovani lo sono: avrebbero  solo bisogno di più stimoli e di essere capiti. Siate disposti ad ascoltare i vostri figli, loro necessitano dialogo. La mancanza dello scambio comunicativo giovani-adulti è un’arma letale”.

Sara Galluccio