LECCO/BALLABIO – Sarebbe stato un guasto ai freni del camion che stava guidando l’origine del tragico incidente costato la vita a un camionista bergamasco di 67 anni, Gianbattista Casazza, morto sulla “Nuova Lecco-Ballabio”. Il grosso automezzo della ditta di asfalti milanese Acm, un Daf pesantissimo essendo carico di tonnellate di terra, avrebbe iniziato a zigzagare in discesa prima di schiantarsi contro un muro a fianco del tratto di 36 Racc per poi ribaltarsi. Casazza è morto sul colpo.
Nel dramma, nessun’altra persona è rimasta fortunatamente coinvolta. La Statale è rimasta chiusa oltre otto ore per le operazioni di rimozione del mezzo e “pulizia” della carreggiata.
Inevitabili e come sempre in questi casi le ripercussioni sulla circolazione, con la ‘vecchia’ strada lungo i rioni alti del capoluogo in evidente difficoltà – dovendo farsi carico di tutto il traffico da e per la città e Ballabio.
Il sindaco Giovanni Bruno Bussola, contattato da BN, commenta così quanto accaduto: “Il Comune di Lecco, certo si è attivato – ma non è sufficiente, a mio avviso bisogna trovare un protocollo d’intesa in particolare per il rapido intervento dei ‘movieri‘. Diciamo che questa volta ce la siamo cavata, perché le scuole erano chiuse, altrimenti sarebbe stato ancora un disastro”.
“In queste ore – conclude Bussola – sto sentendo il presidente della Comunità Montana e i sindaci della Valsassina per fare un’istanza a Provincia e Anas: questo infatti non è un problema solo di Ballabio, ma va a impattare su tutti i Comuni del territorio e va gestito molto meglio”.
RedCro