LA RISPOSTA DEL PARROCO ALLA LETTERA SUI GIOVANI: NON FACCIAMO SELEZIONI NÉ SIAMO “CONFESSIONALI”

Egregio Direttore,
vorrei fare alcune osservazioni a proposito della lettera a Lei indirizzata lo scorso 11 maggio 2023 che aveva come tema l’attenzione ai giovani sia da parte delle autorità civili che da quelle ecclesiali. Le scrivo con un certo sforzo per un motivo molto semplice: negli anni passati un grande maestro e pastore come il Card. Carlo Maria Martini invitava noi preti a cestinare le lettere anonime, senza prenderle in alcuna considerazione. Così faceva lui e così diceva ai suoi segretari di fare. Anche se c’è scritto “lettera firmata” per me è anonima e quindi non dovrei prenderla in considerazione. Tuttavia scrivo qualcosa per chiarire qualche punto nella mente dei lettori.

Non entro assolutamente nelle tematiche citate dall’autore della lettera: progetti per i giovani ballabiesi, scelte delle amministrazioni comunali, la laicità dello Stato, le promesse elettorali, la presenza di diverse religioni, l’ipotesi di avere due oratori, uno confessionale e l’altro laico.

Voglio invece attirare l’attenzione dei lettori su due parole che devono essere chiarite.

La prima parola è “eletti”. Come comunità cristiana di Ballabio non facciamo selezioni e non abbiamo preferenze, non scegliamo nessuno a scapito di qualcun altro. Se una volta aperte le iscrizioni in un giorno si è raggiunto il numero di 120 vuol dire che la comunità è viva e attenta. Se poi si sceglie di fermarsi a 160 il motivo è evidente: la capienza degli ambienti, il potersi muovere con un po’ di scioltezza. Uno o due più o meno non fanno una grande differenza ma 30 o 40 sì. Ogni ambiente sportivo o struttura educativa non è mai a capienza illimitata. E poi non so perché si debba interpretare in senso negativo il fatto che persone di Ballabio vadano in Valsassina o a Lecco quando nella maggioranza dei casi i motivi sono semplicemente familiari e ciascuno è libero di andare dove vuole. Certo non vanno perché noi li abbiamo rifiutati. Da notare che è vero anche il contrario: a qualcuno che viene da fuori Ballabio non chiediamo come mai viene a Ballabio e perché non è stato accolto/a al suo paese.

La seconda parola è “confessionale”. La lettera lascia intendere che qui a Ballabio accogliamo solo bambini cattolici e figli di cattolici. Non so come si possa inventare una cosa del genere. A nessuno viene chiesto a quale religione appartenga. In particolare, bambini musulmani ce ne sono sempre stati e li abbiamo sempre accolti. I fatti parlano da soli.

Vorrei terminare anche con un accenno ai soldi: se in questi mesi ho ricevuto una critica, questa riguarda il fatto che non sono stato capace di scrivere a banche e istituzioni per chiedere soldi e neppure sono stato insistente nel chiedere. Quel “continuamente” mi fa un po’ sorridere. Una volta lanciata la proposta di offrire ai ragazzi un ambiente più idoneo (era il mese di gennaio 2022) tra libere offerte dei fedeli, un contributo di u na banca e i mercatini organizzati dai ragazzi dell’oratorio, abbiamo raggiunto la somma di € 60.000. Quello che ho sempre avuto in mente e ho sempre desiderato è creare una coscienza condivisa di appartenenza: l’oratorio lo si deve sentire come una casa dove i ragazzi sentano di essere accolti come in una grande famiglia. Il mio sogno è che i bambini e le bambine di oggi fra trent’anni, quando saranno diventati uomini e donne di domani, possano dire: “Quando ero piccolo ho dato anch’io il mio contributo per fare questo oratorio!”.

E lo diranno ai loro figli! Grazie.

Le porgo cordiali saluti.

Don Benvenuto, parroco di Ballabio

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NOTA DEL DIRETTORE
Nel ringraziare don Benvenuto per il contributo molto franco al dibattito sulla condizione giovanile in paese, voglio chiarire un solo aspetto – in quanto su questo sollecitato dalla cortese missiva del parroco: relativamente a lettere anonime e lettere firmate va specificato come questo giornale osservi le seguenti regole: comunicazioni TOTALMENTE anonime (ovvero non firmate, né identificabili per mittente ecc.) non vengono prese in considerazione e dunque, alla stregua dell’insegnamento del grande Cardinal Martini, pure noi le cestiniamo. Le lettere che invece contengono firma e richiesta di mantenere la riservatezza, in alcuni casi come questo sono valutate e talvolta pubblicate.
S. T.

 

LA LETTERA CHE HA ORIGINATO L’INTERVENTO DI DON BENVENUTO:

ANCHE QUEST’ESTATE TANTI BIMBI ANDRANNO A LECCO “PERCHÉ MANCA UN’ALTERNATIVA ALL’ORATORIO”

Egregio Direttore,
le scrivo approfittando della campagna elettorale ballabiese per segnalarle la situazione dei giovani di Ballabio. Ho seguito il dibattito pubblico che avete trasmesso in diretta e mi è sembrato che entrambi i candidati siano lontanissimi dal conoscere la […]