DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA SESTA DOMENICA DOPO PASQUA

“Vi ho detto queste cose …”. Che cosa ci ha detto Gesù? Sono quelle cose che abbiamo ascoltato domenica scorsa e che possiamo riassumere brevemente così: “Il segno chiaro che voi mi amate consiste nel fatto che voi ascoltate la mia parola e la mettete in pratica. Allora il Padre vi ama come suoi figli e noi veniamo ad abitare in voi!”. Prima di tutto Gesù ci dona una indicazione molto semplice e chiara: ascoltare la sua Parola e conformare la nostra vita al suo insegnamento. E questo è un impegno che deve occupare tutti i giorni della nostra vita. Ascoltiamo con attenzione i racconti dei vangeli per vedere come Gesù ha vissuto e così poterlo imitare nella sua povertà e nella sua bontà, nel suo fare del bene a tutti, nella sua pazienza nel sopportare le avversità e gli attacchi alla sua persona, nella sua predilezione per i piccoli, i poveri, i peccatori, nel suo affidamento al Padre nel momento del dolore e della morte. Ma le altre parole che riguardano la nostra altissima dignità di essere “dimora del Padre e del Figlio” non riusciamo a comprenderle in tutta la loro profondità e bellezza. Le comprenderemo solo nella vita eterna dove gusteremo l’immensa gioia dell’amore di Dio che sazierà pienamente tutta la nostra sete di amore e di gioia. Tuttavia anche nei giorni che viviamo su questa terra dobbiamo avere coscienza di chi siamo e dell’onore di essere stati prescelti da Dio per essere la sua casa! Veramente il nostro cuore è una casa aperta all’infinito e Dio Amore la abita volentieri!

Eppure Gesù ha qualcosa di nuovo da aggiungere, proprio pensando al fatto che i nostri pensieri e la nostra memoria spesso vanno in confusione, ricordano poco o ricordano male. C’è il pericolo, vero anche oggi per noi e non solo per i discepoli che hanno seguito Gesù in Palestina, che le parole di Gesù vengano travisate o fraintese o dimenticate. Allora Gesù promette “lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome”. Il suo compito è “Insegnare ogni cosa” e “ricordare tutto ciò che Gesù ci ha detto”. Spesso la Parola che viene proclamata in chiesa ci appare difficile ed espressa con un linguaggio duro, antico e incomprensibile alla nostra mentalità moderna. Ma dobbiamo lasciarci guidare dallo Spirito Santo e Lui ci indica che cosa lasciar perdere, ci aiuta a superare ogni tentazione intellettualistica per poter fare nostra quella parola che nutre il nostro spirito e plasma il nostro comportamento. Noi non dobbiamo diventare esperti di scienze bibliche. Dobbiamo semplicemente vivere secondo lo stile di vita di Gesù e in questo lo Spirito Santo ci guida tutti i giorni.

Allora Gesù ci lascia un grande dono: è il dono della pace! La sua pace. È una pace veramente speciale da non confondere con una semplice assenza di armi o di guerra, e neppure con una vita tranquilla e senza problemi. È quella pace di cui godevano certi antichi cristiani che permetteva a loro di avviarsi cantando verso il martirio. La stessa pace che era nel cuore di padre Massimiliano Kolbe e degli altri condannati a morte nel bunker della fame ad Auschwitz che sono andati verso la morte “cantando inni a Maria”. È la stessa forza interiore che dobbiamo avere ciascuno di noi nell’affrontare la vita quotidiana con le sue gioie e le sue difficoltà. È il testamento spirituale di Gesù che sta tornando al Padre e ci lascia una preziosa eredità: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore”.


Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio e Morterone

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