BALLABIO – Osservata la passerella di politici della destra lecchese a benedire la candidatura di Giovanni Bruno Bussola, la ex sindaca di Ballabio Alessandra Consonni non trattiene la penna e con un intervento sui social piccona l’ex amico Bussola senza risparmiare stoccate alla storica avversaria Pinuccia Lombardini. La analisi di Consonni riprende le posizioni anti-salviniane di Lombardini, “rea” a suo dire di aver votate alle primarie del Pd per poi farsi tirare la volata alle comunali da Lega e Fratelli d’Italia. Di Bussola ricorda la frattura che ha portato a consegnare il paese al commissario prefettizio ma soprattutto la distanza dai valori condivisi dal gruppo che li vide sodali per sette anni.
Ecco l’analisi di Alessandra Consonni, in forma integrale.
Poveri membri del centrodestra lecchese vittime dell’ultima mandrakata locale: venuti ad applaudire candidati sinistri ed anti-Salvini!
Tutti da ridere la presentazione di numerosi esponenti leghisti e di Fratelli d’Italia alla presentazione della lista Orgoglio Ballabiese. L’incontro al Ventaglio è stato caratterizzato dall’arrivo in paese di amministratori di Lega e Fratelli d’Italia, presenza che suscita ilarità poiché finalizzata conferire il marchio destrorso a candidati dalla storica appartenenza alla sinistra e dai manifestati sentimenti anti-salviniani.
Nella lista di Bussola l’elemento di assoluto maggior spicco è quella Pinuccia Lombardini tra l’altro già vicesindaco della giunta di area piddina guidata da Pontiggia, che fece implodere per prendere il posto del suo sindaco, e che ho battuto nel 2015 quando si pose alla testa di una lista di area PD. Di recente ha votato alle primarie del PD che hanno eletto la Schlein.
Mi è stato segnalato che sulla pagina Facebook della Lombardini figurano slogan come “se Giuseppe e Maria fossero arrivati nella Milano di Salvini… Gesù non sarebbe mai nato” e anche “Sei nato sulla Terra? Allora non sei clandestino”, con post del gruppo “Essere sinistra”. Con gli orgogliosi non manca qualche altro candidato che fu in lista accanto alla Lombardia e Pontiggia, con Goretti sindaco.
Dunque, al Ventaglio è andata in scena l’ennesima mandrakata, dal sapore di presa in giro per i politici del centrodestra in trasferta ballabiese che mi hanno profondamente delusa, la cui sostanziosa presenza ha consentito di coprire per intero le poche decine di posti della saletta: cosa che fa pensare anche considerato che Orgoglio Ballabiese parte monco, con un buco in lista, non essendo riuscito neppure a reperire tutti i dodici candidati previsti nonostante qualche innesto milanese.
Rilevo che Pontiggia, non potendo raggiungere le dodici candidature, ha preferito non presentarsi dando, in questo, dimostrazione di maggior serietà.
L’unico aspetto positivo e serio della presentazione ufficiale di Orgoglio Ballabiese è che Nuovo Slancio torna ai ballabiesi, visto che viene finalmente mollato da colui che aveva tradito i nostri valori di coerenza e trasparenza: principi che, nell’ultimo disgraziato biennio, sono stati difesi con coraggio e dignità da ben tre assessori su quattro più il capogruppo, nell’autentico spirito del gruppo da me fondato nel 2015.