DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA TERZA DOMENICA DI PASQUA

Può capitare a chiunque, nella vita, di essere alla ricerca di qualcosa, di essere in attesa di un cambiamento, di vivere un periodo di insoddisfazione e di ignoranza, in fondo si è alla ricerca della verità piena che ancora non si conosce, si è alla ricerca di un senso da dare alla propria vita. Si vive già, è vero, ma ci si chiede perché? Si vive ma si vede che tutto passa e anche le gioie che si provano passano in fretta e lasciano in noi una traccia di dispiacere e di vuoto. Eppure questo senso di vuoto e di ignoranza hanno in sé qualcosa di buono: possiamo paragonarci a dei viaggiatori che devono raggiungere una certa meta ma sanno di essere ancora lontani, spesso si perdono e allora chiedono informazioni e si rimettono in cammino.

Abbiamo un esempio antico nella prima lettura dagli Atti degli apostoli. La città di Efeso, oggi in Turchia, era una città molto vivace dal punto di vista religioso. Era una grande città molto importante anche dal punto di vista economico, una vera capitale che per grandezza e fama si avvicinava alla capitale dell’impero, Roma. Era la città dedicata alla dea Artemide o Diana, gli efesini erano molto devoti alla loro protettrice e anche attorno al grande santuario della dea si sviluppava un commercio molto florido. Ma alcuni efesini si sentivano insoddisfatti di tutto questo. Sentivano che anche la loro dea Diana non riusciva a dare risposta alle domande profonde che avevano nel loro cuore e nella loro mente. E allora continuano a cercare e ad aspettare. Finché giungono a Efeso persone che parlano di qualcuno e di qualcosa che avviene in una regione lontana e per tanti sconosciuta: la Palestina. Si tratta di viaggiatori o di commercianti o anche di maestri. Parlano di cambiamento di vita, di attesa di salvezza, parlano con sapienza e rispetto, parlano di giustizia e di verità, parlano di un uomo mandato da Dio che si chiama Giovanni: queste parole sembrano interessanti. E’ l’inizio di un cambiamento, sono i primi passi di quel cammino che si chiama fede. Poi arriva un uomo come Paolo che dice di essere apostolo, cioè inviato da qualcuno. Non è un commerciante e non viene di sua iniziativa. Viene perché è ufficialmente incaricato di annunciare tutto in modo corretto e completo e per vigilare che tutto si svolga con ordine. Trovando alcune persone aperte di mente, che sapevano già qualcosa ma non tutto.

Paolo si occupa di loro e si informa sul loro cammino, che arrivi a completezza. Il cammino di fede giunge a maturazione quando all’inizio si crede alla Parola che viene annunciata e che parla di Gesù e alla fine si arriva ad accogliere Gesù nella propria vita e a vivere in Lui e per Lui, per sempre. Questo avviene mediante il dono dello Spirito Santo. Quegli uomini erano già stati istruiti da un maestro bravo, di nome Apollo, ma anche lui era fermo a Giovanni il Battista, quindi alla domanda di Paolo circa il Battesimo di Gesù e il dono dello Spirito Santo rispondono candidamente: “Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo”. Allora Paolo prima li istruisce sulla differenza tra il battesimo e l’insegnamento di Giovanni e quello di Gesù. Alla fine si fanno battezzare e ricevono il dono dello Spirito Santo.

Anche nel brano del Vangelo scopriamo che perfino Giovanni dice per due volte a proposito di Gesù: “Io non lo conoscevo”. Ma poi, ispirato dall’alto, conosce chiaramente Gesù e lo indica agli altri e dice chiaramente: “Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”. Eppure anche Giovanni, quando è stato imprigionato, ha passato momenti di buio e di dubbio a proposito di Gesù, ma Gesù l’ha incoraggiato e confermato nella sua fede.

Così anche noi, che siamo in cammino: non scoraggiamoci per le prove che la vita ci fa attraversare, arrivare a una fede vera e profonda non è per nulla facile. Tuttavia anche nei momenti più duri e difficili ci deve essere un punto irremovibile che fa da centro: è la persona di Gesù, è Lui solo che ci viene annunciato come Colui che è in grado di togliere il male che c’è nel mondo. È solo da Lui che possiamo farci guidare ed è solo Lui che dobbiamo continuamente cercare.


Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio e Morterone

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