Gentile Direttore,
fosse possibile avere ancora spazio sul Suo Giornale, in presenza di scomposte reazioni da parte di qualche addetto ai lavori, una volta per tutte, vorrei precisare su Ballabionews e Valsassinanews la mia personale opinione sulla situazione politica e amministrativa che si è creata nel paese dove ho la residenza da molti anni e di cui si leggono con periodica e reiterata fermezza le fondate lamentele di chi parla, di chi scrive ma anche di chi solo sussurra il suoi malumori che sono diventati di pubblico dominio. Le aspettative di sviluppo per il paese di Morterone generate dalle plateali promesse di entrambi gli schieramenti che si sono affrontati nell’autunno 2021 sono infatti finite a tarallucci e vino e giacciono in un frustrante “comune” e caldo talamo fatto di evidenti peccati e corpose omissioni, piuttosto che di laboriose convergenze produttive di cui dopo due anni non ho ancora visto i frutti. Neppure piccoli, piccoli. Un motivo ci sarà.
Anche in considerazione delle un po’ volgarotte e stizzite esternazioni di chi si è sentito punto sul vivo, per chiarir la cosa non intendo certo competere con chi ha più e più volte, magistralmente, riepilogato le tappe della anacronistica e inedita alleanza politica nata sotto al Resegone, che ha creato ulteriori aspettative ma ancora niente di tangibile per noi cittadini. Credo che le ragioni del grave stallo dell’amministrazione cui assistiamo con la defezione dei consiglieri comunali della originaria lista/maggioranza del sindaco siano da ricercarsi proprio nello scontento ma anche nello sgomento di chi, provenendo con tanta buona volontà dall’alta Valsassina, dopo aver vinto le elezioni, con la teatrale trovata del primo cittadino si sono invece ridotti a dover ufficialmente sostenere anche di fronte all’opinione pubblica l’innaturale abbraccio, avviluppante e non condiviso, con un partito non radicato in zona e pressoché sconosciuto nei nostri piccoli paesi di montagna. Evidentemente non gli è piaciuta la mossa e fin da subito se ne sono andati via sbattendo la porta e se non hanno più messo piede in paese un motivo ci sarà.
Quale miglior occasione per i consiglieri della prima ora per prendere posizione e distanze dal nuovo contesto, dopo aver presto capito che la cosa richiedeva molto più tempo e impegno di quanto gli avevano prospettato, indorandogli la pillola, per coinvolgerli nella scomoda e laboriosa trasferta. La ciliegina sulla torta per starsene definitivamente a casa loro e a testa alta gli è stata fornita dal poco o nullo coinvolgimento del consiglio comunale nella regia della maldestra operazione che hanno dovuto subire, digerendola controvoglia e che ha il “profumo” della tanto vituperata Prima repubblica. Anche in un paese di poche decine di anime non si poteva certo pretendere che la cosa passasse inosservata e dunque era facilmente prevedibile che fosse anche destinata a suscitare prolungato scalpore e crescente disaffezione soprattutto fra gli esautorati componenti dell’assise comunale. I primi eletti, sono infatti dalla parte del giusto e se non condividono le scelte altrui possono tranquillamente e coerentemente dimettersi e nessuno avrebbe niente da rimproverargli. Per venirne a una, vedano loro perché soltanto a loro tocca la poco ardua sentenza davanti al popolo di Morterone che per ora sta a guardare. O porgono un ramoscello d’ulivo ai nuovi arrivati o traggano le loro conclusioni.
Messe sotto naftalina le elezioni regionali, non sfugga ai più arguti lettori che qualcosa si sta muovendo con lo scontento crescente. Chi è stanco di occuparsi di corna, bovine o caprine, non disdegnerebbe infatti di tornare ai vertici confidando nel più deciso appoggio di chi solo un paio di anni fa aveva brigato dietro le quinte ma se l’era per così dire pigliato in saccoccia dall’ex vicesindaco di Lecco, defenestrato dagli amici di partito senza nemmeno uno straccio di preavviso e che adesso anche a Morterone comincia a sentir tremare la poltrona sotto le terga per la seconda volta in men che non si dica. Le novità le scopriremo vivendo.
Nonostante le scomposte reazioni di chi in questa incerta procella, malgré tout, si ostina a sentirsi intoccabile: la Politica è una roba seria, non micio micio bau bau.
Buona Pasqua.
Un residente