BALLABIO – Lieto fine? Quasi. Per lei, G., un alloggio è stato trovato, grazie anche a don Benvenuto, il parroco del paese. Potrà restare al villaggio ‘Monsignor Piccioni’ per sei mesi, sperando che i Servizi Sociali la aiutino a compilare le pratiche per mettersi in graduatoria dell’Aler. Resta invece aperta la questione di A. che, una volta senza tetto, aveva optato per la roulotte, parcheggiata in piazza Hillion, in attesa di una fantomatica apertura dei campeggi, a metà marzo.
La donna, nella situazione così precaria della roulotte non ci vuole stare, mentre lui, A., che ha 75 anni, si esprimerà non appena tornerà dal ‘Manzoni’, dove è stato ricoverato in stato di disidratazione e denutrizione. Nel frattempo i Servizi Sociali comunali stanno rintracciando i tre figli dell’uomo, con i quali non era più in contatto. A proposito degli alloggi Aler che si trovano vuoti in paese, uno verrà occupato presto da una famiglia di tre persone, l’altro è in attesa di essere svuotato dagli effetti personali del precedente residente, mancato recentemente.
La situazione insicura in cui i due si erano venuti a trovare è rimbalzata dal nostro giornale al quotidiano il Giorno, attirando l’attenzione dei media nazionali, così in paese stamane sono arrivati giornalisti Mediaset e Rai, mentre erano in partenza le troupe dei programmi pomeridiani delle medesime reti, che si sono fermate poiché G. ha scelto di non raccontarsi davanti alle telecamere. Perché, ricordiamolo, questa è una persona che con orgoglio e dignità cerca di rimanere sulla linea di galleggiamento e teme lo stigma sociale.
La vicenda di A., di cui daremo conto fino alla soluzione, e di G. ha avuto il pregio di mostrare come purtroppo non esista un monitoraggio preciso delle situazioni di fragilità e come una sola persona ai Servizi Sociali, presente part time, sia inadeguata per una realtà come la nostra, che vive in una società sempre più liquida, caratterizzata da crescente incertezza.
Un tema che i prossimi candidati sindaci non potranno ignorare.
RedBN