BALLABIO – Due case libere dell’Aler a Ballabio, ma coppia di anziani ballabiesi sfrattata e costretta in roulotte al freddo. L’uomo, A. B., ha un malore ieri pomeriggio venerdì e viene ritrovato a terra in stato di incoscienza dalla compagna G. al ritorno dal lavoro. “Era pallidissimo, ho chiamato subito l’ambulanza” spiega la donna a BN. Il tutto all’ombra del Comune e sotto agli occhi dei Servizi Sociali, in pieno centro di Ballabio, in piazza Hillion.
Una storia che ha dell’incredibile alla soglia del terzo millennio, nella opulenta Lombardia. Il caso di chi si trova in difficoltà, cerca comunque con dignità una vita normale, mentre le istituzioni paiono girarsi dall’altra parte. Assenti.
È la triste vicenda che deve far arrossire Ballabio, tra rabbia e vergogna. A., lui, ha 75 anni appena compiuti e gode di una piccolissima pensione. Lei, G. di anni ne porta 67 e come ormai accade a molti la pensione non se la può permettere, quindi continua a lavorare, soprattutto con i più anziani, per portare a casa uno stipendio racimolato con diversi piccoli impegni.
Qualche anno fa A. era entrato nel programma dei lavori sociali offerti dal Comune. Poi quando il costo della vita è iniziato a salire vertiginosamente, il loro equilibrio è diventato precario e sono iniziati i guai: ad esempio, pagare l’affitto non era più possibile.
Allora G. ha provato a bussare alle porte delle istituzioni per vedere di entrare in qualche graduatoria che permettesse loro di avere una casa. Ma prima di ottenerla è arrivato lo sfratto, il 7 marzo scorso. Cosa fare? Lei per i primi giorni ha trovato ospitalità da una amica, ma lui ha preso i suoi ultimi denari per acquistare una roulotte gialla.
Pagarsi un campeggio non era possibile e quindi hanno chiesto al Comune dove potersi mettere. Pare che la Polizia Locale in modo del tutto informale abbia deciso di pazientare per qualche giorno su quella collocazione del mezzo proprio di fronte alla loro porta dell’ufficio, nel parcheggio a ridosso del Comune. Una vicenda quindi nota a tutti – anche a chi ha e aveva i mezzi per risolverla.
G. ha preso contatto con i Servizi sociali, in vista di un appartamento che dovrebbe arrivare i primi giorni di maggio. Chiedeva una mano per una fase transitoria. Per tutta risposta, secondo la diretta interessata “Mi hanno detto: G., devi trovarti un affitto”. E lei ha iniziato a cercare, bussando alle porte dove sapeva che gli appartamenti erano vuoti da tempo. “Ho sempre avuto come risposta che erano fermi, in attesa di ristrutturazione”.
Insomma, un buco non salta fuori. Anche la sistemazione dall’amica non può durare e G. trova a un prezzo di favore la possibilità di stare in albergo, anche qui per soli pochi giorni. È l’unica che lavora e ha bisogno di potersi lavare. Mentre A. si sacrifica e decide di vivere nella roulotte dove non ci sono allacciamenti, né acqua, né luce, né gas per un pasto caldo. Di per sé è un uomo mingherlino, ha già una certa età.
Alla fine il suo fisico non ce la fa e ieri avviene il tracollo. Quando G. bussa alla porta della roulotte con un piatto caldo preparato dall’amica, da dentro non c’è risposta. Chiama e richiama e richiama. Arrivano i Vigili del Fuoco, i carabinieri e un’ambulanza. Per il 75enne c’è il ricovero all’ospedale ‘Manzoni’ in codice rosso. Con G., l’uomo non è sposato pur vivendo da più di sedici anni assieme qui a Ballabio. Quindi per la compagna è difficile anche solo ottenere notizie sul suo stato di salute; finalmente stasera potrà visitarlo e conoscere il suo stato di salute.
Il parroco don Benvenuto Riva si era subito mosso; per il momento ha trovato un posto per G., ma solo per lei. Fatti gli esami A. ora sta uscendo dall’ospedale. Dove andrà? Nella roulotte fredda… Sempre che riesca a trovare un passaggio per tornare in paese.
Parlando di casa, di certo lo Stato sociale non abita più a Ballabio, se basta essere civili e decorosi per essere lasciati letteralmente in mezzo alla strada – pur avendo bisogno di aiuto.
Questa non è una nazione per vecchi e per chi è così gentile da non pestare i pugni per avere giustizia e vedere rispettati i propri diritti.
BN