MONZA – C’è anche un rifugiato a Ballabio di origine nigeriana nella vasta operazione antidroga con arresti e perquisizioni che la Polizia di Stato della Questura di Monza e della Brianza, coordinata dalla Procura di Monza ha eseguito nei confronti dei componenti di un gruppo composto da marocchini e nigeriani; questi ultimi avevano creato una vera e propria “centrale dello spaccio” di cocaina, hashish e marjuana nel centro di Monza, precisamente nel parchetto tra la via Artigianelli e via Gramsci.
Un centinaio gli agenti della Polizia di Stato diretti dalla Squadra Mobile della Questura di Monza, con il concorso della Squadra Mobile di Sondrio, degli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine di Milano, Torino, Firenze e Perugia e di unità cinofile Antidroga della Polizia di Stato, hanno dato corso a 13 misure cautelari di cui otto ordinanze di custodia cautelare in carcere e cinque divieti di dimora nel comune di Monza, oltre a perquisizioni e sequestri.
“Grazie ad un’attività di indagine durata più di un anno, i poliziotti hanno scoperto una vasta organizzazione specializzata nello spaccio di droga che aveva come base operativa un giardino pubblico nel centro di Monza. I criminali avevano praticamente sottratto alla cittadinanza il parco e infatti sono stati numerosi gli esposti presentati dai residenti della zona per segnalare la problematica. Nonostante l’area fosse vigilata dagli spacciatori, gli investigatori sono riusciti a filmare oltre 2.500 tra cessioni e detenzioni di droga, per un valore stimato di mezzo milione di euro”.
Sul giardino pubblico, infatti, gli indagati esercitavano un vero e proprio controllo del territorio, presidiandolo ogni giorno almeno in 20, bivaccando sui giochi per i bambini installati all’interno, monitorandone gli accessi e, all’occorrenza, usando anche una spregiudicata violenza per regolare i conti sia all’interno del gruppo, che con soggetti esterni, come testimoniato sia dai numerosi esposti presentati alle autorità dai residenti della zona, sia dai frequenti interventi delle pattuglie di polizia per episodi di ferimenti.
Le conseguenti perquisizioni nei confronti dei sottoposti ai provvedimenti hanno portato anche al sequestro di diversi chili di hashish, cocaina, marijuana, alcune migliaia di euro e una pistola taser.
Il totale degli indagati dell’indagine “Icaro” ammonta a 17 persone, 12 originarie della Nigeria, quasi tutte richiedenti asilo politico e 5 marocchini irregolari sul territorio nazionale che convergevano su Monza per spacciare, partendo ogni giorno dai loro domicili di Monza, Camparada, Concorezzo, Lissone, Villasanta, Biassono, Desio, Cinisello Balsamo, Ballabio, Novara e Sondrio.
RedCro