CASO BARECH, ECCO LA DIFFIDA LEGALE AL COMUNE DA PARTE DI NOVE RESIDENTI CONFINANTI

BALLABIO – Una diffida firmata dal noto avvocato ballabiese Fabrizio Goretti per conto di nove residenti in via per Morterone, confinanti con l’area che nei piani della Combi Arialdo (e del Comune di Ballabio) doveva ospitare/ospiterà lo sviluppo della ditta, questione di cui si è parlato per mesi e che in definitiva è all’origine dell‘implosione dell’amministrazione a guida Bussola – crollata dopo due anni di mandato sotto i colpi della fazione “ribelle” interna e dell’opposizione di Ballabio Futura.

Proprio quest’ultima lista ha reso nota l’esistenza della lettera del legale nel corso dell’incontro pubblico dell’altra sera al ‘Ventaglio’, che nel tracciare il bilancio dell’attività della minoranza nel biennio 2020-22 ha svelato la diffida – rivolta a sindaco e consiglieri, protocollata il 24 giugno scorso.

“A novembre su segnalazione di alcuni cittadini abbiamo scoperto che era presente da giugno una diffida al consiglio comunale da parte di residenti della zona, fatta protocollare su loro mandato da un avvocato. Tenuta nascosta fino a novembre e che abbiamo dovuto scoprire tramite accesso agli atti”.

Così l’ex gruppo consiliare a proposito della lettera, che pubblichiamo di seguito in forma integrale (salvo i nomi dei firmatari):

Al centro della diffida dunque le conseguenze “a dir poco drammatiche” che gli assistiti dall’avvocato Goretti si troverebbero a dover patire, convivendo “a poca distanza da casa con un capannone dalle imponenti dimensioni (si è infatti parlato di una estensione di circa 7-8000 metri quadri)”.

Forti delle prescrizioni inserite nel “piano delle regole” del Comune di Ballabio i residenti accanto al pratone del Barech hanno acquistato le proprie unità abitative “con la certezza di confinare con un prato verde e NON con una zona industriale: evidente che tra le conseguenze pregiudizievoli patite vi sarà una notevole svalutazione economica delle proprie abitazioni, causata anche da intollerabili immissioni rumorose derivanti dall’utilizzo dei macchinari da parte della ditta, dall‘inquinamento conseguente alle lavorazioni e dal passaggio di autotreni sulla SP 63“. Circostanze che, precisa la diffida, “non potevano essere conosciute dei miei assistiti al momento dell’acquisto delle loro case, in quanto come evidenziato gli stessi si erano fondati sul Piano di Governo del Territorio tuttora vigente nel Comune di Ballabio”.

L’opera inoltre comporterebbe “una palese violazione del cosiddetto Diritto al Panorama che costituisce un valore aggiunto a un immobile e che ne incrementa la quotazione di mercato”.

Per questo è stata formalizzata la diffida al sindaco del Comune di Ballabio e al consiglio comunale “dal procedere con la modifica del PGT e comunque dal porre in essere iniziative attività propedeutiche o a vantaggio della realizzazione del capannoni in oggetto”. Avvertendo che – in caso di mancato adempimento – i proprietari degli immobili “si vedranno costretti a tutelare i propri diritti e si riterranno liberi di procedere nella più opportune sedi giudiziarie, nessuna esclusa, per ottenere l’accertamento a delle responsabilità e conseguente risarcimento di tutti i dati subiti e subendi”.

Nel frattempo, l’amministrazione Bussola è caduta.

Ma il progetto di espansione della Combi Arialdo è sempre lì, ben più che “in un cassetto” anche perché parte di un corposo e farcito finanziamento pubblico che potrebbe trasformare una delle ultime ampie aree verdi del paese in un mega insediamento industriale.

RedBN