Queste persone, che il Vangelo chiama Magi, vengono da lontano, da Oriente, non si dice precisamente dove, e vengono a Gerusalemme. Questi Magi sono ignari di tutto ciò che avviene a Gerusalemme. Non sanno niente di Erode e del suo modo dispotico, e spesso crudele, di esercitare il regno, non sanno niente dell’esistenza di un tempio considerato casa di Dio e retto da sacerdoti, non sanno niente delle guide spirituali del popolo come gli esperti delle Scritture Sacre, specialmente dei profeti. Sembrano un po’ ingenui ma in realtà sono persone semplici e rette, sono persone sincere che non sapendo alcune cose sono disposte a continuare a cercare umilmente e con passione. Invece si scontrano subito, ma loro non lo sanno, con un mondo cattivo e crudele, falso e corrotto. E tutto questo proprio a Gerusalemme, della quale i profeti avevano parlato così bene predicendo un futuro di luce e di gloria universale. Se i Magi avessero avuto qualche idea di cosa c’era a Gerusalemme, si sarebbero tenuti ben lontani da quel luogo. È strano anche per noi, oggi, sentire che, all’udire parlare del sorgere di una stella del re dei Giudei e al vedere persone venute da lontano per adorare un bambino, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Come mai questo turbamento di fronte alla luce di una stella? Di fronte all’annuncio di un portatore di pace, di fronte a un bambino appena nato? Eppure la spiegazione è semplice e chiara: proprio lì a Gerusalemme regnava quello che l’apostolo Paolo chiama “l’empietà e i desideri mondani” che lui invita a rinnegare. Si trattava del potere violento di Erode ma anche la compiacenza dei sacerdoti del tempio e delle guide spirituali del popolo che non compiono il loro dovere di illuminare e servire il popolo insegnando a loro la parola della vita. Quando il bambino Gesù diventerà grande dovrà affrontare questo mistero di iniquità e di menzogna che lo porterà alla morte di croce.
Eppure i Magi venuti dall’Oriente affrontano questo mondo, ottengono le informazioni che desiderano e vanno avanti per la loro strada perché al di là di tutti gli ostacoli sul loro cammino c’è sempre una assistenza e una luce dall’alto che li guida e li protegge. Può essere la stella luminosa che li illumina e indica la direzione, oppure può essere una presenza spirituale come quella dell’angelo che indica quale strada prendere o anche semplicemente la voce della mente e della coscienza che parla in ogni persona.
Ma questa guida interiore c’è in ogni persona perché è donata direttamente da Dio creatore. Questa voce che ci guida e ci spinge verso la verità è presente anche oggi in ciascuno di noi. Chi l’ascolta e la segue arriva sicuramente, presto o tardi, a Gesù che è la Verità. Oggi i Magi potrebbero essere chiamati i sapienti (che non vuol dire laureati o istruiti) oppure i cercatori della verità, della luce, della bontà, della pace. Ce ne sono tanti nel mondo e sicuramente verrà il giorno in cui si incontreranno con Gesù. Chissà, forse toccherà a noi che siamo i discepoli di Gesù, svolgere le funzioni della stella luminosa e indicare la strada giusta da percorrere a chi è ancora in cammino verso Gesù.
Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio e Morterone