DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA PRIMA DOMENICA DI AVVENTO

Sentiamo rivolte direttamente a noi le parole che l’apostolo Paolo scrive ai cristiani di Tessalonica: “Vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra. Nessuno vi inganni in alcun modo”. Certe volte Paolo sente di essere come una madre che, vedendo i suoi figli un po’ piccoli e anche un po’ ingenui, si preoccupa perché sa che certe persone possono approfittarsi di loro. Li vuole mettere in guardia sapendo che ci sono in giro persone inaffidabili e capaci di ingannare e portare fuori strada. Il pericolo che vede è quello di una mente confusa e di lasciarsi prendere dal panico. Insomma qualcuno o qualcosa che toglie a loro la chiarezza e la semplicità e li fa vivere non tranquilli perché tante cose li disturbano e li mettono in allarme.

Le stesse cose le troviamo nel Vangelo. Gesù dice ai suoi discepoli e quindi anche a noi oggi: “Badate che nessuno vi inganni! Molti infatti verranno nel mio nome, dicendo: ‘Io sono il Cristo!’ e trarranno molti in inganno. E sentirete di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi”. Quindi Gesù vuole che noi viviamo sicuri e sereni. Ma questo suo desiderio ci interpella subito e ci fa nascere la domanda: Sento dentro di me tanta forza e serenità che mi fa andare avanti nonostante tutto? Oppure vivo nell’agitazione e sono troppo allarmato per le cose che si sentono tutti i giorni? Eppure Gesù descrive cose che sono successe o succederanno e sono cose che fanno veramente paura. Ciascuno le può rileggere per conto suo ma ora vogliamo ricordare in modo riassuntivo ciò che l’apostolo Paolo dice ai suoi fedeli di Tessalonica: “Il mistero dell’iniquità è già in atto”. Queste poche parole si riferiscono a tutto il male che si è manifestato lungo i secoli e che ancora si manifesta con forza anche ai nostri giorni. Queste parole si riferiscono a tutte le guerre, tutti gli abusi, tutte le violenze, tutti gli inganni, tutte le oppressioni e le ingiustizie e ce ne sarebbero ancora molte di più perché questa forza del male “il mistero dell’iniquità” vuole la nostra morte e la nostra distruzione totale. Ma c’è un’altra forza che lo trattiene e che gli impedisce di prevalere. E poi in tutto questo possono avvenire anche “ogni specie di miracoli e segni e prodigi menzogneri e con tutte le seduzioni dell’iniquità, a danno di quelli che vanno in rovina perché non accolsero l’amore della verità per essere salvati”. Stiamo dunque attenti anche noi a non lasciarci attrarre da cose che sembrano belle, grandi, promettenti, sicure, affascinanti ma poi lasciano il vuoto dietro di loro.

Davanti a tutte queste cose che forse ci hanno oscurato la mente e ci hanno suscitato un po’ di paura, dove troviamo la forza di vivere bene? Di vivere sereni e forti? In quello che Paolo chiama “l’amore della verità”. La verità semplice e chiara che ci hanno insegnato da piccoli, quelle poche verità che conosciamo da sempre e che rischiamo di non apprezzare con la dovuta importanza, le riteniamo cose scontate e risapute e invece contengono la nostra salvezza: quella di essere figli di un Padre che ci ama, che ci ha mandato il suo Figlio Gesù come fratello e amico (Gesù nelle sue parole di oggi ci chiama eletti come a dire “prediletti” amici speciali), che ci ha donato una vita animata e guidata dallo Spirito Santo che ci consola, ci illumina, ci dà forza. Ecco: la nostra capacità di vivere sereni anche in mezzo a tante tribolazioni della storia e nostre personali, anche sentendo tante notizie sconcertanti e dolorose, viene solo da Lui, dallo Spirito Santo. Ed è sempre Lui a tenere viva la speranza verso il mondo che verrà e verso l’incontro con il Signore Gesù che tornerà nella sua gloria.


Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio e Morterone

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