“STRADA DELLE TRE VALLI”: TRA SEGRETI E DISCREZIONE, RISPUNTERÀ DOPO LE ELEZIONI?

Caro Direttore, spulciando nella risposta che il comune di Fuipiano Valle Imagna, in quel di Bergamo ma confinante con il lecchese municipio Morteronese, ha fornito a una interrogazione della minoranza consigliare nel marzo di quest’anno, par di capire, che da quelle parti e del tutto legittimamente ci sia l’intenzione di continuare il milionario percorso burocratico e politico fino alla realizzazione della cosiddetta e ormai chiacchieratissima “Strada delle tre valli“.

Pur essendo passati ormai sei mesi e visto che siamo alle porte della campagna elettorale per le consultazioni regionali di primavera, la tematica è sempre attuale e verosimilmente tornerà in auge non appena saranno archiviate le elezioni politiche del 25 settembre che per ora stanno calamitando la nostra attenzione.

Leggendo qua e là “si scoprono” conferme e chicche interessanti. Ad esempio che: “A favore si erano espressi, già prima di Natale, anche alcuni amministratori della Valle Imagna e Valsassina”. Alla cosa, e un po’ stranamente, i diretti interessati, non hanno fatto molta pubblicità visto e considerato che in Valsassina lo si è poi saputo solo grazie a ben documentate “indiscrezioni giornalistiche” della sempre informatissima ValsassinaNews.

Prima o poi qualcuno ci spiegherà il perché di cotanta e sospetta discrezione? Di solito i politici in carriera non perderebbero una così ghiotta occasione. Chissà.

Ricordo che allora se ne parlò in modo del tutto occasionale solo alla Trattoria dei Cacciatori durante l’aperitivo domenicale quando, non ricordo bene, forse un uomo o forse donna, si vantò di essere l’artefice lecchese e soprattutto Morteronese della discussa ma anche discutibile operazione viabilistica di cui si aveva avuto notizia: si narrava della cosa in una missiva quasi segreta inviata dal vicesindaco di Fuipiano all’assessore al bilancio di Regione Lombardia nel dicembre scorso, con la quale si sponsorizzava la, ritenuta, indispensabile operazione viabilistica che nelle intenzioni di promotori e sostenitori avrebbe risolto tutti problemi dei territori attraversati favorendone ma non è stato ancora specificato come, anche lo sviluppo socioeconomico ecc. ecc. Chi più ne ha più ne metta…

Subito dopo, però, scattò la raccolta firme di chi anche in terra bergamasca era contrario alla realizzazione della nuova strada asfaltata che, invece, ritenevano avrebbe portato più danni che benefici ai paesi e al territorio interessato, ancora impreparato dal punto di vista infrastrutturale ad accogliere il gran numero di persone e veicoli che in modo del tutto prevedibile e non solo nei fine settimana sarebbe affluito in quelle aree montane rimaste pressoché intatte dal punto di vista naturalistico e paesaggistico.

La cosa divenne improvvisamente impopolare e non potendo i nostri eroi nascondere le firme apposte a favore del progetto, nascosero frettolosamente la mano.

A quel punto, infatti, vista la mal parata, chi aveva già gonfiato il petto in cerca di luccicanti medaglie da sventolare in paese e alle prossime elezioni, accreditandosi quale illuminato/a ispiratore/ispiratrice della vincente operazione che stava per finanziare l’opera, come d’incanto e come si dice in questi casi è sparito/a dai radar in attesa di tempi migliori. Prima o poi, però, di sicuro, mi tornerà alla mente chi era che si vantava così convintamente in quella simpatica trattoria.

Tornando al progetto. Certo, chi ha pensato di allargare e asfaltare l’attuale strada agrosilvopastorale e pensando in grande per non farci mancar niente, nel prossimo futuro avrà certamente “programmato” di dotare il paese anche degli indispensabili parcheggi, non solo nel borgo storico e fin su alla incontaminata Costa del Palio ma senza trascurare un po’ di cemento, costruendo nuove strutture ricettive e perché no, improbabili funivie e seggiovie al servizio di altrettanto poco credibili piste da sci, a quote così basse e in carenza di neve.

In più. Per evitare ingorghi nella strettoia di Morterone c’è chi non disdegnerebbe, per fluidificare il traffico dei turisti in transito, di creare una nuova bretella stradale ad anello da realizzare tra la trattoria e la sottostante “stalla condominiale” ricollegandosi poi alla Strada provinciale 63, sempre in attesa di migliorie e interventi veramente risolutivi delle evidenti sue criticità. L’avidità di appalti per “valorizzare” l’ambiente e il turismo montano delle “tre valli” è ben noto e c’è da giurarci che non si fermerebbe qui, PNRR permettendo. Del resto, fin che paga il solito Pantalone, perché porsi dei limiti per così dire “imprenditoriali”. Il rischio d’impresa, alle basse quote, non lo accetta più nessuno ma le palanche gratis, invece si. Quelle fanno sempre piacere e nessuno dei soliti noti, le rifiuta.

Si legge anche nella risposta all’interrogazione bergamasca: “Non è che asfaltando una strada si creano disastri” ma qui mi fermo, essendo lontana da me l’intenzione di togliere al lettore il piacere di scoprire altri curiosi dettagli e preziose informazioni sugli atti ufficiali gentilmente forniti online sull’attualissimo argomento.

Nel frattempo si tengano occhi e orecchi ben aperti e non si dimentichi mai, repetita iuvant, che la vera priorità viabilistica per comunità Moreronese è la manutenzione e soprattutto la messa in sicurezza della SP 63 con la realizzazione di paraslavine invernali e protezioni dalle scariche di sassi in tutte le stagioni: qualcosa negli ultimi tempi si sta muovendo e ha avuto una brusca accelerata, diciamolo, almeno nelle intenzioni, dopo che in un tragico incidente nel gennaio scorso c’é scappato il morto in uno dei numerosi tratti della strada sprovvisti di parapetto e di qualsiasi altra difesa per le persone in transito.

Claudio Baruffaldi

 

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