LA PRIMA ITALIANA SULLA NORD DELL’EIGER RIVIVE: SERATA EMOZIONANTE AI PIANI RESINELLI

PIANI DEI RESINELLI – Una serata di grandi emozioni quella andata in scena ai Piani dei Resinelli, dedicata al ricordo della prima salita italiana della parete Nord dell’Eiger, nell’anniversario esatto dell’impresa, conclusasi sulla vetta della famosa montagna dell’Oberland bernese il 16 agosto del 1962. Nel corso dell’incontro, organizzato dalla Comunità Montana del Lario Orientale e Valle San Martino con i Comuni di Abbadia, Ballabio, Mandello e Lecco in collaborazione con il Gruppo Ragni della Grignetta nell’ambito della rassegna turistico culturale “Un’estate da vivere nel cuore delle Grigne”, terza edizione, Giovanni Capra autore del libro “Due cordate per una parete”, lo storico dell’alpinismo Alberto Benini e il giornalista Serafino Ripamonti hanno ricostruito il contesto e le vicende che hanno portato alla grande impresa che vide protagonisti i Ragni Romano Perego e Pierlorenzo Acquistapace, assieme al bresciano Franco Solina, al roveretano Armando Aste, al torinese Andrea Mellano e al brianzolo Gildo Airoldi.

Purtroppo oggi Acquistapace, Perego e Aste non sono più fra noi e l’età avanzata non ha consentito a Solina e Mellano di essere presenti all’incontro.

È spettato ad Airoldi quindi il compito di portare la testimonianza diretta di quella straordinaria salita, raccontando, fra gli altri, l’aneddoto dell’incontro avvenuto in parete fra le due cordate: “Arrivati sotto al secondo nevaio io, Romano e Andrea abbiamo sentito le voci di una cordata sopra di noi – ha ricordato – Non riuscivamo a capire di che nazionalità fossero, poi, quando uno di loro fece casere un sasso che quasi ci colpì, io uscii con un’esclamazione in dialetto, alla quale da sopra risposero immediatamente per le rime: incredibile lassù c’era il nostro amico Canela (Pierlorenzo Aquistapace – ndr)! All’insaputa gli uni dell’altro eravamo partiti per la salita e ci eravamo ritrovati lì nel mezzo della parete! Poi ci è venuto naturale unire le forze per affrontare assieme il resto della via”.

In quell’estate del 1962 Airoldi, Perego e Acquistapace non erano i soli lecchesi a “fare la corte” all’Eiger e la serata di ieri è stata anche l’occasione per rievocare le avventure di altri protagonisti dell’alpinismo lecchese di quegli anni. Nel mese di luglio di quello stesso anno il mandellese Giorgio Redaelli, che purtroppo ci ha lasciati lo scorso febbraio, aveva affrontato la Nord con il bellunese Roberto Sorgato. Il loro tentativo era stato però fermato dall’arrivo della bufera: il maltempo li colse quando erano molto in altro sulla parete, costringendoli ad una disperata e rocambolesca ritirata.

Negli stessi giorni in cui Mellano, Perego, Airoldi, Aste, Solina e Acquistapace erano in parete, attaccarono la Nordwand anche il mandellese Giuseppe “Det” Alippi e il monzese Nando Nusdeo. La loro ascensione si interruppe nella prima parte della via, quando, dopo aver assistito all’incidente occorso ad un’altra cordata, non esitarono ad interrompere il tentativo per prestare soccorso ai malcapitati. Si trattava del celebre scalatore inglese Dugal Haston e del suo compagno, gravemente ferito dopo un lungo volo.

“Io e il Det abbiamo raggiunto l’inglese ferito, gli abbiamo prestato i primi soccorsi e lo abbiamo messo in sicurezza – ha ricordato Nusdeo, presente alla serata – dopo di che, nel bel mezzo del temporale, il Det ha salito due tiri di corda fino a raggiungere lo Stollenloch, il celebre “buco” nella parete che dà acceso alla galleria ferroviaria che attraversa il cuore dell’Eiger. Abbiamo fissato le corde e, con un’operazione delicata e faticosissima, dopo tre ore siamo riusciti a recuperare il ferito e il suo compagno, portandoli in salvo nella galleria. Lì abbiamo aspettato l’arrivo del convoglio che ci ha riportati alla Kleine Scheidegg. Avevamo rinunciato alla nostra ascensione per aiutare degli altri scalatori e lo avevamo fatto più che volentieri, ma, una volta arrivati alla stazione ferroviaria, tutto ci saremmo aspettati, tranne che ci venissero a chiedere di pagare il biglietto per il trasporto!”.

“È incredibile l’intreccio di vicende e destini che ruota attorno a questa parete – commenta Serafino Ripamonti, conduttore della serata – Il mito dell’Eiger e fatto di eventi terribili e oscuri, grandi tragedie come quella in cui nel 1957 furono vittime e protagonisti i lecchesi Claudio Corti e Stefano Longhi, ma anche di grandi storie di amicizia, solidarietà e passione che rappresentano gli aspetti più belli e luminosi della pratica dell’alpinismo”.

La Comunità Montana nel proprio archivio video-fotografico e documentale denominato Montagne di Scatti (MO.di.SCA.) raccoglie, ordina e custodisce i fondi fotografici donati liberamente da alpinisti che spesso hanno scalato le guglie e i pinnacoli della Grignetta come allenamento, per poi intraprendere spedizioni memorabili che hanno reso celebre il nome della città di Lecco in tutto il mondo.

Ogni anno, la Rassegna estiva ai Piani dei Resinelli, diventa pertanto un’occasione per valorizzare questi archivi, raccontare storie spesso “sconosciute”, per riscoprire il nostro patrimonio culturale e la primaria vocazione alpinistica ed escursionistica del nostro territorio.

PROSSIMI APPUNTAMENTI:

venerdì 26 AGOSTO | ore 21.15 Piazza della Chiesa

STORIA DELLE FERRATE LECCHESI – PARTE SECONDA

Racconti, video e immagini Con Associazione Alpinistica Gruppo Gamma Lecco Iscrizione obbligatoria: cultura@comunitamontana.lc.it

 

sabato 27 AGOSTO | ore 21.15 Piazza della Chiesa

DALLE GRIGNE ALLE GRANDI MONTAGNE DEL MONDO SERATA ALPINISTICA
L’avventura degli alpinisti lecchesi, che hanno reso celebre il nome della nostra città in tutto il mondo, sulle cime più belle e difficili della Terra, raccontata attraverso le immagini dell’archivio video-fotografico MO.di.SCA. (Montagne di Scatti) con Serafino Ripamonti e Alberto Benini.
Iscrizione obbligatoria via mail a cultura@comunitamontana.lc.it.