MORTERONE – Dopo la delibera comunale contro le discriminazioni di sesso, genere, orientamento e identità sessuali voluta dall’assessore Andrea Grassi del partito Lgbt+ alcuni residenti, pur non essendo contrari, hanno fatto presente al “sindaco del lunedì sera” che l’omofobia non alberga qui e le priorità del loro paese sono ben altre. Gli hanno più volte ricordato che i programmi con i quali si sono presentati alle elezioni di ottobre prevedevano faville e un immediato luminoso futuro per Morterone ma a luglio iniziato nessuno si vede per almeno tentare di far qualcosa di apprezzabile e invertire la tendenza. Nulla è stato ancora reso pubblico o risulta programmato per rallegrare la permanenza di residenti e turisti numerosi durante l’estate.
Sinceramente si teme che, così facendo, il declino del piccolo paese sia dietro l’angolo e vada irrimediabilmente a disperdersi il patrimonio faticosamente accumulato, con pochi mezzi ma con innegabile impegno, dalle precedenti amministrazioni per farlo apprezzare e conoscere con la sua laboriosa storia millenaria.
È ormai quasi archiviata e perdonata la vicenda che ha creato scontento e disservizi con le fontanelle chiuse nella caldissima primavera e per l’erba alta al cimitero cresciuta a dismisura senza avvisare in comune ma dopo questi evitabilissimi inciampi e per recuperare la fiducia della gente si sperava che sindaco e compagni con buona volontà facessero vedere alla popolazione qualcosa di utile e concreto ma tutto tace madama la marchesa.
Parlano invece i residenti più attivi sui social che puntano il dito sugli amministratori recentemente eletti mentre gli altri abitanti, indispettiti, perlopiù tacciono ma nessuno plaude al nuovo corso, deludente e stracco. Giunta e consiglio venuti da lontano hanno pesantemente disatteso le loro aspettative. In paese regna un imbarazzato silenzio istituzionale e manca anche il programma degli eventi estivi che tradizionalmente hanno da sempre rallegrato la vita di Morterone. Mai era successo!
Le prossime elezioni sono lontane e qualcuno sentendosi al sicuro traccheggia, scordandosi le alte finalità del suo ruolo di pubblico amministratore. A Morterone, con un voto uno o due al massimo, si possono scalare le gerarchie comunali e sovraccomunali e la sovraesposizione mediatica deve aver fatto prendere fischi per fiaschi, dimenticandosi che amministrare le piccole realtà comunali vuol dire essere molto presenti, lavorando con passione e collaborando con chi si è reso disponibile. Alla fine, ci sarà qualche pacca sulle spalle e tuttalpiù il viatico per un altro quinquennio. In tal caso, stima e riconoscenza faranno parte del pacchetto.
Qualcuno invece deve aver frainteso e sottovalutato il peso dell’incarico e adesso intimorito dalla “costanza dell’impegno” si è assentato dalla vita del paese, finanche il giorno della “Festa della Repubblica”, trascurando gli oneri solennemente assunti in campagna elettorale. Fra loro c’è chi si innervosisce e non sopporta le critiche dei cittadini più delusi e amareggiati. Soffrendo da sindrome da accerchiamento gonfia il petto e lancia ridicoli anatemi che poco o nulla servono a ben operare e tantomeno a farsi apprezzare soprattutto da chi vive tutto l’anno a Morterone.
Un residente