BALLABIO – Se ne parla da tempo, le voci sono diventate qualcosa di più di una indiscrezione ma non è ancora il caso di parlare di notizie vere e proprie – tantomeno di certezze. Ma alcune informazioni in possesso di BN sono invece verificate e dunque si può già delineare lo scenario, futuro ma imminente. della crisi politica aperta lunedì scorso dal clamoroso “no” al bilancio di previsione 2022/24 del Comune che ha rischiato e rischia di far saltare il governo Bussola.
Partiamo dalle novità e dai dati di fatto: a giorni arriverà in giunta la proposta di variazione di quel rendiconto. Si parla di almeno una sostanziale modifica – l’ipotesi è che questa sia legata alle critiche dell’opposizione sulla parte del bilancio che riguarda gli investimenti a favore dei giovani ballabiesi. Tra sindaco e assessori al tavolo sono cinque e, salvo assenze, è prevedibile un 4-1 con voto negativo di Alessandra Consonni.
A seguire, verrà fissata la data del consiglio comunale, probabilmente il 20 o 21 giugno, nel quale la maggioranza cercherà di trovare i voti necessari a far passare il documento e di conseguenza a “rimanere in vita”.
Possibile dunque, pur se da verificare con grande attenzione, una svolta ancora una volta a sensazione. Ovvero un appoggio se non proprio l’adesione al “nuovo” bilancio di previsione da parte di Ballabio Futura, la lista di minoranza che conta su 4 voti in consiglio.
Gli stessi che, sommati ai tre di Consonni & C (i famosi “ribelli” della maggioranza) avevano messo in scacco una settimana fa Bussola e i suoi fedelissimi, forti di soli sei tra consiglieri e sindaco.
Come far passare il famoso bilancio senza il quale (per legge) la giunta in carica dovrebbe far fagotto? Sei le mani alzate sicure per Bussola, tre dei dissidenti; se davvero nel frattempo sarà intercorso un accordo tra sindaco in carica e opposizione – lo stesso di cui certamente si è parlato già sul terrazzino accanto all’aula consiliare una settimana fa, colloquio immortalato nella foto in copertina – i passaggi possibili sono diversi ma pochi.
1 La minoranza vota sì
Finisce allora 10-3 e il bilancio “passa”
2 I 4 di opposizione si astengono
Finisce 6-3 per i “bussoliani”, con appunto 4 astenuti. Anche in questo caso, via libera al bilancio
3 Almeno due membri di Ballabio Futura non si presentano in aula
Indipendentemente dal voto di chi resta sui banchi dell’opposizione, bilancio approvato dai sei di maggioranza
Come si vede, è decisiva la scelta che verrà adottata dalla minoranza consiliare. Decisione non banale, trattandosi di un eventuale accordo – magari anche solo momentaneo – tra il centro destra di Bussola (fatto di leghisti, indipendenti e un ‘Fratello d’Italia’) e un esponente di spicco del PD lecchese: il gruppo di BF infatti è guidato da Manuel Tropenscovino, recentemente nominato segretario provinciale del partito Democratico.
E se c’è chi obietta che perfino al governo nazionale (pur con un bel po’ di contrasti) convivono Letta e Salvini, volendo allargare la questione a Roma è noto come Fd’I sia l’unica forza politica al di fuori della larga coalizione di Mario Draghi.
Tornando più modestamente a Ballabio, un “inciucio“ anti Consonni ma soprattutto anti commissariamento prefettizio è evenienza dura, ma non impossibile. E qualche parola intercettata qua e là lascia intendere che, pur di evitare un anno senza un sindaco in carica e con un commissario costretto per legge a gestire solo l’ordinaria amministrazione, si potrebbe assistere perfino a un accordo così “vertiginoso”.
Nel frattempo, per chiudere con una certezza fra tante ipotesi – per quanto credibili – ecco che dalla rosea villa municipale giunge la notizia che il primo cittadino (precariamente) ancora in sella indicherà a breve la data della famosa assemblea pubblica nella quale verranno date maggiori informazioni sullo spinoso caso Combi Arialdo-Barech.
Lo farà entro 15 giorni dal “drammatico” consiglio del 30 maggio, quando le prove generali del blitz anti Bussola videro quest’ultimo battuto una prima volta proprio sulla indizione di un incontro con la popolazione per spiegare la questione del nuovo capannone industriale. In quel caso, un emendamento dei dissidenti impose il termine delle due settimane e con i voti dell’opposizione la maggioranza andò “sotto”.
Ora il sindaco fisserà una data, che potrebbe cadere nel mese di luglio, per l’assemblea informativa. Che non si terrebbe se il Comune venisse commissariato.
Chi ha orecchie per intendere…
RedPol